DEL 28 OTTOBRE 2019
Intervento
sullo stadio di San Siro
di
Basilio Rizzo - Milano in Comune
CONSIGLIERE RIZZO: Signor Presidente, in sede di Capigruppo credo
di aver detto che questa discussione rischiava di essere inutile, perché questa
discussione ha un titolo, che è quello di riflettere sull’area di San Siro, e
una sostanza, che è quella di dare il via libera al Sindaco perché dichiari che
c’è il pubblico interesse alle proposte delle due squadre, perché questo è il
cuore del problema. Dico che si fa un torto al Consiglio, agli uffici, alla
Giunta e a tutti. La procedura - ci ricordano gli uffici che sono stati
incaricati di seguire l’iter della proposta - dice che è finalizzata alla
realizzazione di un nuovo stadio con capienza di 60 mila posti con demolizione
del vecchio. Questa è la questione su cui ci si deve pronunciare. Qui si vuole
spostare la riflessione e far credere che stiamo discutendo liberamente del
futuro di quest’area. Non è così. Sarà così solo se il Sindaco dirà che non c’è
il pubblico interesse in quel progetto che è stato presentato, ma non lo dirà,
perché tutto questo è stato costruito perché il Sindaco si senta libero di
dichiarare che c’è il pubblico interesse. Questa è la sostanza che stiamo
affrontando. La discussione su quell’area, nella sovranità del Consiglio,
l’abbiamo già fatta. Quando il Consiglio si pronuncia, pensa, dice e agisce
considerando che quello che ha votato è l’interesse pubblico. Il Sindaco, se
vuole un parere sull’interesse pubblico, su quello che pensa il Consiglio
sull’interesse pubblico per quanto riguarda quell’area, deve confrontare quello
che ha votato il Consiglio sul PGT con quello che chiedono le squadre e vedere
se sono conformi. Noi vediamo invece che sono in contrasto profondo, tanto è
vero che il documento della maggioranza non si conclude dicendo che il Sindaco
deve dire di no (perché, così come è
scritto, dovrebbe dire di no). Invece verrà utilizzato perché il Sindaco dica
di sì, ed è questo che fa il danno della politica, perché i cittadini non si
possono più fidare di quello che si sta discutendo. Il Sindaco secondo me, a
tutela della nostra città, avrebbe dovuto fare tutto quello che era possibile
per evitare che il problema dello stadio venisse affrontato in termini di legge
sugli stadi. È stata una provocazione nei confronti del Consiglio da parte
delle squadre di chiedere di agire sulla base della legge sugli stadi, perché è
lo strumento attraverso il quale si può tagliar fuori il Consiglio comunale. È
una tonnara cioè se ti infili in questo percorso alla fine non hai alternativa:
se le squadre non sono contente di quello che dici, possono saltare e decidere
che ci sia un altro a decidere. Questa è la realtà della legge sugli stadi.
Possiamo far finta di non saperlo? È vero che noi vogliamo tutto quello che è
scritto nei documenti? Vi leggo rapidamente
alcune delle cose che sono state dette. Gli uffici li abbiamo messi in una
condizione che non era bella, il Sindaco ha cominciato ad apprezzare Celestino
V, che è quello che è noto per non decidere, perché ha fatto per viltà del gran
rifiuto, la Giunta si sta comportando come don Abbondio, non prende una
posizione, perché se il coraggio, se uno non ce l’ha, nessuno glielo può dare,
e chiede ai funzionari del Comune, cioè alle perpetue, di essere coraggiosi:
cioè sperava che gli uffici dicessero che non va bene questo progetto, e –
voglio parafrasare Brecht – penso che beata l’amministrazione che non ha
bisogno di funzionari coraggiosi.
Se
la Giunta fa il suo dovere, non c’è bisogno che i funzionari siano coraggiosi e
dicano di no a una cosa che è palesemente contraria a quello che il Consiglio
ha detto. Queste non sono discussioni che abbiamo fatto a marzo. Le abbiamo
fatte insieme quando abbiamo votato il Pgt. Si parlava del PGT e intanto le
squadre facevano la loro campagna promozionale per fare approvare il loro
progetto. Le due cose possono andare avanti insieme? È evidente a ogni persona
di buonsenso che non possono andare avanti insieme. Se il Sindaco dice che si
infila nella tonnara, cioè dà il pubblico interesse, i passi successivi saranno
la conseguenza di questa scelta. Non c’è altra scelta, se si vuole fare quello
che ha detto il collega Forte, che io condivido, perché credo che il collega
Forte in qualche modo rifletta sulle cose che sto dicendo. Se noi vogliamo
riacquistare la libertà e il potere di decidere, abbiamo bisogno di dire di no.
Poi c’è un paradosso: i nostri uffici hanno letto la proposta, ma noi
consiglieri no. E così si chiede a qualcuno che non ha visto quel progetto
nella sua interezza (i consiglieri appunto) di darti un consiglio, ma tu che
l’hai potuta leggere prenditi la responsabilità di decidere. Chi l’ha letta,
gli uffici, dice che la proposta non prende in considerazione alcuna soluzione
di mantenimento dell’impianto o di parte significativa dello stesso né per la
funzione attuale né per eventuali ipotesi di rifunzionalizzazione, il che vuol
dire che tutta questa operazione, di cui il Politecnico si è fatto carico
(ricordo a tutti, per chi non lo sapesse, che il Politecnico ha dichiarato che
loro sono consulenti delle squadre, e i consulenti, fino a prova contraria,
cercano di favorire chi gli dà la commissione), sulla funzionalizzazione, sta diventando il cavallo di Troia per far
dire di sì a quel passaggio, che invece è quello determinante, in modo tale che
le cose come una valanga vadano avanti di conseguenza. Questa è la discussione
vera che noi abbiamo oggi. Colleghi della maggioranza, visto che il Sindaco
vuole avere il parere del Consiglio sulla dichiarazione di interesse pubblico,
prendetevi la responsabilità di dire che il solo interesse pubblico è quello
che è scritto anche nel vostro documento e che quindi, se non è scritto così,
il Sindaco dica di no. Voi non la scrivete questa cosa. Scrivetelo, e io lo
voto. Non scrivetelo, e vi dirò che è ancora l’ennesimo trucco per fare passare
un provvedimento diverso da questo. Questa è la sostanza; si diceva hic Rhodus,
hic salta. Questo è il punto; qui si deve decidere. Se voi non volete che si
abbatta lo stadio, che non si violi lo 0,35 di indici volumetrici, che si
faccia una vera operazione a favore del verde, dite al Sindaco di no. Se non lo
dite, il Sindaco ha già deciso di dire di sì. Cosa succederà poi? Che la
tonnara andrà alla logica conclusione: che si farà tutto quello che le squadre
vogliono. Grazie.