UN PASSO AVANTI
Cinquantesima ratifica Trattato proibizione armi nucleari TPAN.
Ringrazio
il Direttore di “Odissea” per la pubblicazione di questo annuncio pubblicato
ieri in prima pagina e che dovrebbe riguardare tutti i cittadini del mondo e di
cui forse i giornali, le televisioni non parleranno o "annegheranno"
la notizia come come un accadimento qualsiasi. Come è stato nel 2017 quando 122
Stati ONU lo hanno sottoscritto e il tutto è passato sotto un quasi, glaciale
silenzio. Il Trattato diventerà operativo tra 90 giorni come previsto dalle sue
regole. Queste vale solo per chi lo ha firmato. Rimane il fatto che mai nella
Storia si era arrivati al punto di affermare che il possesso, la trasformazione,
la cessione di certe armi, fosse un reato. È un obbligo storico, che abbiamo la
convenienza e la determinazione ad affrontare, pena, addirittura, la possibile
scomparsa della nostra specie umana. Ripeto ancora: c'è la consapevolezza che
una guerra nucleare tra uno o più Stati riguarderebbe anche tutti gli altri del
mondo? Siamo consapevoli che i fumi radioattivi, quelli provocati dagli incendi
di materiali infiammabili (e ce n'è in abbondanza), non ci sono doganieri che
possano fermarli? E l'inverno nucleare che ne potrebbe sortire, non avrebbe
enormi ripercussioni sull'agricoltura e sul quotidiano, di eventuali superstiti?
Dunque, questa proibizione, invece potrebbe salvarci tutti, abitanti di ogni
Paese, uomini, donne e bambini di ogni nazione. Dobbiamo farlo sapere al mondo
e gridarlo gran voce ai nostri governanti (militari in primis ) che non riuscirebbero
a salvare la patria, lo stato, e sarebbero cancellati loro stessi.
C'
è un aspetto di questo avvenimento che vorrei evidenziare e che a qualcuno
potrebbe sembrare sorprendente. Ci sono diversi nomi di stato di cui difficilmente
si parla per qualche cosa di importante. Ne cito alcuni: Nauri, Tuvalu, Palau,
Vanuatu, Niue, Kiribati, Isole Cook che insieme ad altre isole hanno firmato.
Sono isole del Pacifico che già in precedenza si erano mosse contro il
nucleare. Erano nell' area in cui Stati di evidente superiore civiltà, come
Francia Inghilterra, Stati Uniti hanno effettuato 300 esperimenti nucleari in
atmosfera, sottosuolo, e sott'acqua dal 1946 al 1996 con le varie conseguenze
del caso. Avevano provato sulla loro pelle cosa vuol dire nucleare. Risulta
anche che abbiano subito pressioni politiche da parte americana, affinché non
aderissero al Trattato, ma evidentemente il ricordo delle sofferenze patite ha
prevalso. Credo doveroso un nostro grazie e anche, se con il senno di poi, le
nostre scuse di "occidentali" per quanto avvenuto, e che non dovrebbe
mai più accadere. Adesso con l'ultima ratifica non scatterà la Pace, ma si
aprirà, sperabilmente, qualche percorso diplomatico che possa avvicinarcisi. La
Cina, ad esempio, voleva partecipare agli incontri per la sua stesura nel 2017,
ma ne fu dissuasa da interventi russi e americani. E i popoli di Stati nucleari
che non hanno firmato, come ad esempio il nostro, non hanno nulla da dire? La
firma del trattato che proibisce le armi di distruzione di massa non può voler
dire che è l'unico modo, attuale, di salvare la vita di tutti i nostri cittadini
e quelli di tutti gli altri stati?
Giuseppe
Bruzzone