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UNA NUOVA ODISSEA...
L'illustrazione di Adamo Calabrese
FOTOGALLERY DECENNALE DI ODISSEA
Buon compleanno Odissea
giovedì 31 marzo 2022
Libri
LA ROCCIOSA BRESCIA
La copertina del libro
Cento pagine o poco più, ma ne vale la pena. Ne vale la
pena se amate Brescia, ne vale la pena se amate l’arte, la storia, se tenete al
patrimonio culturale del nostro Paese, al territorio e alle sue eccellenze,
alla buona amministrazione, ai beni comuni, alle idee che devono circolare e
incarnarsi nella pratica del fare civile. Ma sono tanti i motivi per procurarvi
La Rocciosa Brescia e le mie altre città dell’economista Marco Vitale.
Lo ha pubblicato Marco Serra Tarantola (editore@tarantola.it Tel. 030 – 49300) se volete procurarvelo. Lo potete
richiedere anche a noi che ci faremo parte diligente, come si suol dire: 348 –
8760129; latoestremo@gmail.com
“Brescia è una città bellissima; per me una
fra le più belle città d’Italia: su questa convinzione posso sfidare chiunque a
sostenere il contrario. Potete scegliere un Corso, un Viale, una Contrada e
percorrerla a caso: raramente voi incontrerete qualcosa che visivamente offenda
il vostro sguardo”. A. G.
La copertina del libro |
ELEZIONI: UNA ZIMMERWALD ITALIANA
di
Franco Astengo
Mi
rivolgo ad alcuni esponenti di quella che può essere definita “sinistra fuori
dal perimetro Draghi” al semplice scopo di ricordare alcuni punti che mi paiono
di assoluta attualità (ed anche urgenza) e meritevoli di una discussione:
1)
Indipendentemente dall’esito delle schermaglie in atto nel sistema politico
italiano la data delle elezioni legislative generali si sta comunque
avvicinando a grandi passi;
2)
La gran parte di attori e comprimari che intendono essere presenti in quella
circostanza si stanno già muovendo a colpi di propaganda utilizzando il tema
della guerra (e/o della pace) in maniera del tutto strumentale: così è per il
M5S che ponendo il tema delle spese militari si augura di recuperare una parte
dell’anima movimentista facendo dimenticare i disastri dei quali questo
sedicente Movimento è stato assoluto autore nel corso di questa XVIII
legislatura; così è per Fratelli d’Italia che solletica, per contro, un’anima
militarista che potrebbe anche percorrere il Paese considerato tono e contenuti
della gran parte dell’informazione e delle immagini che sono state diffuse
alimentando una sorta di “spirito bellicista” da salotto (persiste nel Paese
una sorta di latente dannunzianesimo); così è per Draghi che intende elevarsi,
sfruttando l’atlantismo come vera e propria arma di censura, alla condizione di
chiedere la propria riconferma al di là di quello che potrà essere l’esito
elettorale e arrivare a mutare non solo “de facto” la forma di governo in una
torsione presidenzialista;
3)
A sinistra più o meno tutto tace mentre il confronto bellico ha spostato i
termini del confronto politico. Soprattutto pare abbandonata la possibilità di
offrire ai vagiti di risveglio del movimento pacifista una qualche “sponda”,
Sponda dalla quale porre con chiarezza il tema della rappresentanza politica
necessaria per conseguire un’adeguata rappresentanza parlamentare nella
prossima legislatura, con le Camere proditoriamente ridotte nel numero dei
componenti;
4)
È necessario declinare il tema della pace in una forma unitaria facendo in modo
che possa trattarsi del “focus” di una possibile progettazione alternativa da
far vivere in campagna elettorale e oltre, partendo dalla necessità di
sostenere come non possa essere più intesa la pace come semplice intervallo tra
le guerre;
5)
Sotto questo aspetto è necessario affrontare alcuni punti che potrebbero
risultare dirimenti:
a) L’elaborazione di un quadro complessivo di impianto progettuale fondato su di una idea di “Sinistra Costituzionale” in modo da tener ferma la forma della democrazia repubblicana come indicato nella Carta Fondamentale del’48;
b) il rapporto tra
spese militari, transizione ecologica, transizione digitale, PNRR (rapporto che
il procedere bellico sta sicuramente alterando rispetto ai punti di partenza di
qualche mese fa);
c)
La richiesta di piena applicazione dell’articolo 11 della Costituzione (come di
altre parti della nostra Carta Fondamentale) nella necessità di una espressione
compiutamente pacifista della “Sinistra Costituzionale”;
d)
come è stato sottolineato con grande forza nel corso del seminario “ARS/CRS”
del 29 marzo diventa assolutamente centrale il tema dell’informazione (di cui
fa parte integrante anche l’utilizzo dei social e l’intera macchina della
propaganda) in un momento in cui i media mainstream violano tranquillamente i
canoni minimi di deontologia professionale, in Russia, in Ucraina, negli USA ma
anche in Italia;
e)
l’idea dell’Europa come spazio politico lavorando per trasformarne la struttura
istituzionale e la collocazione come semplice avamposto dell’atlantismo
partendo dal punto di principio della crisi della globalizzazione e del ritorno
alla geopolitica.
Mi
auguro si possa giungere rapidamente a un incontro tra tutti i soggetti
potenzialmente interessati al fine di poter avviare un confronto serio su di
una adeguata prospettiva politica.
Servirebbe
una (modesta) riattualizzazione di una Zimmerwald italiana del XXI secolo.
DUE STATI ARMATI CRIMINALI
"Tutte le guerre contro di noi.
Noi contro tutte le guerre"
Gli anarchici ucraini hanno le idee chiare. Non si tratta di alcuna Resistenza come vanno farneticando menti balzane che si annidano nelle Università e nei giornali, e come si è fatto illudere persino l’ex presidente dell’Anpi Carlo Smuraglia. Si tratta di due Stati Canaglia super armati e criminali che si combattono per i loro sporchi interessi, sulla pelle dei civili e della popolazione, mentre i capi e le loro famiglie se ne stanno al sicuro. La scritta del manifesto saggiamente recita: “Tutte le guerre contro di noi. Noi contro tutte le guerre”.
mercoledì 30 marzo 2022
SCIOPERO CONTRO LA GUERRA
Sciopero
generale e sociale contro la guerra e
contro l’economia di guerra.
“Odissea”
sin dalle prime avvisaglie di un possibile conflitto, ha indicato nello
sciopero generale e nella mobilitazione delle masse popolari, dei lavoratori,
delle donne, delle mamme, degli studenti, della società civile nel suo
complesso, la risposta degli italiani contro la guerra. Contro un Governo
irresponsabile e un Parlamento avventurista, estremista, guerrafondaio che si
sono messi sotto i piedi la Costituzione ed hanno esposto il nostro Paese alla
rappresaglia nucleare mandando armi e gettando benzina sul fuoco. Contro i
mercati di armi che si stanno arricchendo sul sangue dei loro popoli, contro
gli speculatori che stanno alzando il prezzo delle merci condannando
all’impoverimento settori già in difficoltà, contro i capi di partito (quasi
nessuno escluso) dobbiamo scendere in piazza e far sentir loro tutta la nostra
indignazione. Gridargli in faccia che li riteniamo responsabili di quanto
accadrà al nostro Paese, ai nostri figli e nipoti, a noi stessi.
Assemblea Nazionale sabato 9 aprile 2022 a Milano dalle ore 10 alle ore 16 al Circolo
Arci di via Bellezza n.16/a, vicino al Parco Ravizza. A due passi dal Viale
Bligny e dalla via Ripamonti.
La
guerra in Ucraina sta seminando morte, distruzione e miseria. Ad oggi non
sembra essere imminente un cessate il fuoco duraturo tra le parti contendenti e
il conflitto sta rischiando di espandersi a macchia d’olio. L’invasione
dell’Ucraina ha messo a nudo le mire egemoniche di Putin e altrettanto quelle
falsamente democratiche degli USA e dei loro alleati UE (Italia inclusa), e
della Gran Bretagna, nascoste dietro la massiccia presenza militare della Nato
nei territori dell’Europa orientale nell’ex sfera di influenza russa, una
cintura composta da missili, aerei e navi capaci di colpire le città russe.
Siamo di fronte ad una catastrofe umanitaria con migliaia di morti e 6 milioni
di persone in fuga dalle aree di guerra (compreso il Donbass), cosa inedita dal
1945. È giusto fornire assistenza medica ed umanitaria a tutte le popolazioni
civili colpite, altra cosa è invece diventare parte in causa nel conflitto con
la fornitura di armi: la pace si favorisce col dialogo e la responsabilità, non
tramite strumenti di morte. Le ragioni del contendere sono il controllo
economico del mercato delle risorse energetiche in nome dello sfruttamento e
del profitto e nei mesi scorsi il loro effetto era già stato tangibile in parte
anche nel nostro paese con l’aumento delle tariffe di gas ed energia elettrica,
oggi salite alle stelle. Le sanzioni paiono un boomerang che colpisce l’Europa,
ed in particolare l’economia italiana e quella tedesca, a tutto vantaggio degli
interessi Usa persino relativamente alle forniture di gas. Il riarmo tedesco,
altro effetto della crisi, peraltro mai auspicato dal 1945, con 200 miliardi
investiti in 5 anni, cancellerà il welfare più avanzato della Ue, trascinando
con sé alla rovina anche ciò che rimane del welfare in Italia e nel resto del
continente. Un obiettivo fondamentale del neo-liberismo. Nel nostro paese, a
fronte di una forte crisi economica causata dalla pandemia ancora in corso già
devastante per le condizioni di vita dei ceti popolari in termini di
licenziamenti e aumento della disoccupazione è stato raggiunto il record dei 25
miliardi per le spese militari nei primi mesi del 2022 di cui 78 milioni per
l’impresa bellica in Ucraina a discapito delle urgenti necessità sociali quali
sanità, istruzione, trasporti, casa. A questo si aggiungono i fermi di molte
filiere produttive a causa della scarsità delle materie prime, del levitare dei
loro costi e di quelli dell’energia, dei processi di delocalizzazione di questi
ultimi decenni e non per ultime delle immani privatizzazioni dei settori strategici
per l’economia del paese. Come se non bastasse il governo si appresta a varare
un piano di vera e propria economia di guerra con l’incremento delle spese per
la Difesa verso il traguardo del 2 per cento, passando dai circa 25 miliardi
l’anno attuali (68 milioni al giorno) ad almeno 38 miliardi l’anno (104 milioni
al giorno). Pertanto facciamo appello a tutti i sindacati di base e
conflittuali, alle realtà sociali, alle associazioni, ai comitati impegnati
nelle mobilitazioni contro il conflitto bellico in Ucraina e l’economia di
guerra imposta a lavoratori/lavoratrici e ai ceti popolari a partecipare al
percorso di costruzione verso lo sciopero generale nazionale di tutti i settori
pubblici e privati che intendiamo mettere in campo nel mese di Maggio con i
seguenti obbiettivi : L’immediato cessate il fuoco in quei territori, la loro
smilitarizzazione con il ritiro immediato di tutti gli eserciti e dei
posizionamenti militari. Lo stop all’invio di armi in Ucraina e di soldati
dall’Italia ai siti Nato. Il ritiro di tutte le missioni militari all’estero.
Decreto-legge per il congelamento immediato dei prezzi di tutti i beni ed i
servizi primari (generi alimentari di prima necessità a partire dal pane e
della pasta, utenze energetiche, carburante, assicurazioni etc). Non è
ammissibile, soprattutto in questa fase di guerra, lasciare libertà di aumenti
esponenziali dei prezzi alle imprese fornitrici e agli speculatori
intermediari. Sblocco dei contratti e aumenti salariali. Reintroduzione
immediata della scala mobile con adeguamento automatico dei salari all’indice
dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. Contro le
politiche di privatizzazione in atto. Per il controllo pubblico e democratico
da parte degli stessi lavoratori e lavoratrici, di tutte le aziende energetiche
e strategiche nazionali. Questo al fine dell’abbattimento delle tariffe e per
avviare realmente un processo di riconversione ecologica attraverso l’utilizzo
di risorse naturali impiegate per fini pacifici, per fermare il peggioramento
delle condizioni climatiche, per migliorare la qualità della vita. In poche
settimane, complice l’economia di guerra imboccata dal governo Draghi, siamo
passati in Italia da una fantomatica transizione energetica “green” alla
restaurazione delle centrali a carbone e alla minaccia del ritorno al nucleare.
Contro tutte le spese militari dirette, indirette e indotte. Per destinare tali
risorse economiche alla scuola, alla sanità pubblica, ai trasporti nonché al
salario garantito per disoccupati e sottoccupati. Riduzione dell’orario di
lavoro a parità di salario. Le conseguenze degli effetti combinati della
pandemia, della guerra guerreggiata e delle sanzioni alla Russia colpiranno
esclusivamente lavoratori, lavoratrici e disoccupati distruggendo posti di
lavoro in Italia. Solo con la riduzione della giornata lavorativa si potranno
salvare centinaia di migliaia di nuclei famigliari da una nuova ondata di
povertà e disperazione. A sostegno di un nuovo piano strutturale di edilizia
residenziale pubblica che preveda anche l’utilizzo del patrimonio pubblico in
disuso.
INVITIAMO
TUTTO IL SINDACALISMO DI BASE, LE REALTÀ SOCIALI, LE ASSOCIAZIONI E I COMITATI
AL CONFRONTO, PARTECIPANDO ALL’ ASSEMBLEA NAZIONALE
ADL
Varese - COBAS Sardegna
CUB
- SGB - UNICOBAS - USI cit
GUERRA. NON RICEVIAMO
SOLO INSULTI
La stragrande
maggioranza degli italiani è contraria a portare l’Italia in guerra come stanno
facendo un Governo irresponsabile ed avventurista e un Parlamento estremista e
servo. Non vuole, inoltre, che si mandino armi ad alimentare il conflitto. Ma
ogni regola giuridica viene violata nell’indifferenza di giuristi,
costituzionalisti, Corti di vario ordine e grado, e col silenzio-assenso del
capo dello Stato. Per quanto riguarda noi, “Odissea” ha preso sin dall’inizio
una posizione ferma contro il partito della guerra e dei guerrafondai. Il clima
sta cambiando e sono sempre più numerose le persone che ci invitato a dare voce
alle loro aspirazioni verso la pace e il disarmo.
Caro Angelo,
il tuo pensiero non è
mai cambiato fin dal primo momento della dichiarazione della guerra: l’unica
ragione che tu conosca è la pace. Non sei solo: Ti fanno compagnia tanti premi
Nobel per la pace e altrettante organizzazioni umanitarie. Bisogna ascoltare
queste persone sensate che hanno tanto sale in zucca: ci mettono la faccia e
argomentano le loro tesi.
Tu Angelo, non sei da
meno: da persona acculturata, quale sei, ti stai battendo per far capire che la
guerra fa male ai vincitori e ai vinti, senza contare che ci sono tanti
approfittatori che si arricchiscono sulle disgrazie dei più deboli e nascondono
la verità per creare il panico e confondere le idee.
La violenza richiama
violenza ed è come lavare le offese col fango: si sporca sia chi lo butta a
mani nude sia chi lo riceve sulla sua pelle.
Le tue parole non sono
mai inutili: colpiscono nel segno; bisognerebbe affidarle al vento, cosicché le
trasporti lontano fino alle orecchie di chi dovrebbe ascoltarle. Continua a
seminare pace: qualche piantina attecchirà e porterà la tua firma. Sei molto
bravo a esprimerti; sarebbe un peccato che tu tacessi!
Buona vita e un
abbraccio.
Carmine Scavello (Cernusco sul Naviglio)
POETI E GUERRA
La
Calamità nucleare
Saremo,
prima o poi, come Marte, come la Luna. Saremo
come
ogni altro mondo disabitato e senza vita.
Mai
come ora
avevamo
visto in faccia la catastrofe nucleare,
pur
essendone, comunque, stati spesso sfiorati
anche
in passato.
Mai,
come ora, abbiamo perso la speranza
per
un eterno futuro di questo Pianeta.
Da
oggi, ognuno di noi ha perso anche la voglia
di
lasciare la sua pur minima impronta
su
questa Terra che, fino a questo momento,
ha
sopportato ogni nostra sorta di scelleratezza.
Nessun
di noi calcherà più il piede, come prima,
sulla
sua superficie, affinché la traccia del nostro
fugace
passaggio vi rimanga impressa nei secoli,
nei
millenni e negli eoni. Non ne varrà più la pena,
finché
il nucleare resterà a pendere,
come
una spada di Damocle, sulle nostre teste.
Che
la fermi Fermi, da sottoterra,
questa
catastrofe nucleare, cui diede egli l’abbrivio e che,
da
oltre tre quarti di secolo, aleggia sulle nostre teste,
con
la previsione che prima o poi ci sarà.
Una
sola speranza ci resta ancora. Nessun vanaglorioso
capo
di Stato, dal momento che non rimarrebbe
su
nessun libro di storia, farebbe tanto male a sé stesso
e
agli altri. Una guerra atomica ci potrà essere solo,
dunque,
quando essi Capi di Stato sanno per certo
di
potersi, azionando dallo spazio il letal bottone,
porre
in salvo, assieme a parenti e amici,
su
altri corpi celesti, già apposta approntati
per
la loro sopravvivenza. Ma anche dove possano
stampare
poi il libro di storia che racconterà l’apocalisse delle
loro
folli gesta compiute su C’era una volta il pianeta Terra,
da
inviare, con navicelle spaziali, verso i tant’altri mondi abitati.
Nicolino Longo
CIRCOLO ROMEO CERIZZA
GIOVEDI 31 MARZO
2022 | ore 18:00 – 20:00
Assemblea Popolare c/o Circolo Romeo
Cerizza
Via Meucci 4, Milano (MM2 Crescenzago / Bus 56)
Per dire ancora e sempre NO al palazzone in Via Meucci, dove da 40 anni gli abitanti aspettano la piazza nel verde.
Per dire ancora e sempre NO alla vendita al privato dell’edificio ex Comune di Crescenzago, sotto vincolo dei Beni Culturali, sede delle Associazioni di Casa Crescenzago.
Partecipate per continuare la lotta nell’interesse
generale, in difesa della qualità dell’ambiente e della vita quotidiana, dei
beni storici architettonici e paesaggistici.
Non è bastato l’appello diffida alle autorità firmato da
oltre 600 persone, sono necessarie iniziative più efficaci di difesa legale e
di protesta sociale.
casa.crescenzago@libero.it
Comitato Cittadini Crescenzago
Abitanti di Via Padova e dintorni
martedì 29 marzo 2022
GUERRAFONDAI
La decisione del Governo e del
Parlamento italiano di inviare armi per alimentare il conflitto russo-ucraino e
coinvolgere la nostra Nazione nella guerra, calpestando gli articoli 11 e 52
della Costituzione, rendono non più credibile quanto viene affermato nell’articolo
1 che la identifica come una Repubblica democratica fondata sul lavoro e con la
sovranità nelle mani del popolo. Un Governo avventurista coadiuvato da un
Parlamento prono, servo ed estremista, soffia sul fuoco mettendo in pericolo la
vita dei cittadini e dei loro beni.