PROTESTA CONTRO LA GUERRA
Firenze, Palazzo di Giustizia, 2 marzo 2022
Girolamo Dell'Olio
e Fabrizio Gonnelli
Questo arcigno profilo gotico nella città dell’armonia
delle linee, della misura, della chiarezza, non fa presagire una giustizia
calda, umana, empatica. Mi verrebbe di chiamarlo, di primo acchito, Palazzo
dell’Ingiustizia, pensando un po’ a Kafka. Ma forse, è solo una suggestione. De
gustibus…
Certo, manifestare lì al
cancello di questa imponente cattedrale civile dà come un senso aggiuntivo di
grandezza, di spettacolarità. Se poi non sei solo come temevi, ma con te c’è un
compagno forte e gagliardo come Fabrizio… non sei più nemmeno in due: sei
almeno in dieci! Anche qui, la pandemia psichica regna incontrastata! Non sento
telegiornali che intervistano psichiatri preoccupati. Ma constato che, dopo
aver attraversato il piazzale antistante l’ingresso, da quel cancello passano,
almeno per metà, esseri umani ancora accuratamente mascherati. Magistratura? Avvocatura?
Non tutti appartengono a quel mondo. Alcuni, si vede
bene, sono ospiti involontari, magari ne facevano volentieri a meno. Poi ci
sono i commercialisti, i mediatori culturali, il personale.
Una di loro, sconsolata: “Io sono una dipendente,
complice di questa situazione: provo un tal senso di impotenza!”.
Come al solito, alcuni evitano di posare lo sguardo
sui manifesti che indossiamo e tirano dritto. Altri ammiccano, quando – con
garbo – proponiamo magari - mentre si avvicinano - un “c’era una volta la
Costituzione…”, o un ‘articolo 11 desaparecido: l’Italia ripudia la
guerra e manda i missili, in cinque minuti’.
Non son rari quelli che commentano, amareggiati e
rassegnati – e sono uomini di legge - che è da un pezzo che è così, che non c’è
nulla da fare…
Tanto per non farla tragica, giusto per cambiare un
po’ registro, ogni tanto la buttiamo sul ‘siamo quasi in guerra e spero che
siamo tutti felici, giusto?’, oppure ‘pronti a partire assieme ai missili e
alle mitragliatrici?’.
e Fabrizio Gonnelli