Care e cari tutti.
Confermo la riunione indetta per GIOVEDI 29 MAGGIO
H. 17.30 presso la sede di Chiama Milano,Via Laghetto
2 (MM1 San Babila/Duomo – Università Statale)
Il nostro Appello
“Non costruite nuove autostrade…” ha raccolto adesioni di 21
associazioni/comitati e di 127 cittadine/i impegnati e competenti.
Nessun “illustre”
destinatario si è degnato di rispondere. Soltanto un riscontro di ricevuta da
parte dell’Ufficio di presidenza della regione Lombardia
e del sindaco Pisapia. Ho provato con qualche quotidiano
(ad es. con “Il Manifesto”, come da e mail precedente, e con Radio Popolare):
silenzio e muro di gomma!
Come continuare ed
estendere la nostra iniziativa?
L’impegno scritto nell’appello di costituire un Comitato
di Difesa Legale e Risarcimento Danni
occorre mantenerlo: lavoriamo da subito a coinvolgere persone
disponibili e competenti , nonché professionisti che si
mettano a disposizione gratuitamente (ecologisti ed esperti in campo agro-alimentare, avvocati e
competenti in
legislazione ambientale di livello europeo, medici,
architetti ed urbanisti, professionisti che lavorano nei settori della mobilità
e della trasportistica, dei beni culturali ed ambientali, dei parchi e del
verde, ecc.).
Occorre ragionare sulle prossime azioni da intraprendere:
agorà /manifestazioni a Palazzo Marino e nella sede della Regione; usare gli
strumenti previsti dai regolamenti
dei Consigli Comunale e Regionale per portare
direttamente in quelle sedi la nostra voce. Inchiodare alle loro responsabilità
i consiglieri comunali di Milano e della Regione
Lombardi. Bombardare di e mail i parlamentari e in modo
particolare il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha ricevuto
tantissimo consenso elettorale (ennesimo uomo della provvidenza?)…
Riunire le nostre forze e farci sentire come cittadinanza
attiva responsabile e propositiva: elaborare proposte diverse sulla gestione
dell’Expo: forse c’è qualche possibilità
di raggiungere alcuni obbiettivi, in particolare quelli
contenuti nell’appello (no canale, blocco delle opere stradali che si possono
non fare più, in primis la Gronda nord a Quarto Oggiaro…),
ma anche richiedere la rimozione di opere brutte che
deturpano la bellezza del nostro patrimonio monumentale (ad es. le strutture
aliene, come info point expo., al Castello Sforzesco….).
Proporre di investire in opere di manutenzione e
abbellimento soprattutto delle periferie di Milano e della sua area
metropolitana.
L’Expo potrebbe forse ancora, nonostante le scelte
pesanti ed insostenibili dal punto di vista ambientale ed economico, diventare
una occasione per gli investimenti di miglioramento
qualitativo dell’ambiente urbano – e delle periferie, al
primo posto – e quindi dell’abbandono della persistente politica a senso unico del cemento e della
speculazione,
della rendita fondiaria ed urbana e della corruzione.
Occorrerebbe una vera svolta. Senza farci illusioni,
facciamo almeno sentire la nostra voce e il nostro punto di vista.
Expo e città / cittadinanza metropolitana, superamento
del comune unico di Milano e della politica maniacale della cerchia del suo
centro storico, decentramento democratico e partecipativo, policentrismo e
mobilità metropolitana sostenibile ed efficiente. ECC.
Mentre mi scuso
per il tempo che vi sottraggo, leggete le mie sintetiche schematiche
considerazioni come possibile scaletta di discussione ed approfondimento
comuni.
A giovedì, un caro
saluto
Giuseppe Natale
3476502062