MINIMA IMMORALIA
LA FOGLIA DI FICO
di Angelo Gaccione
Antonio Canova "Le tre Grazie" |
C’è
dell’incredibile in quello che accade nel mio Paese a causa della testa bacata
di qualche funzionario. Si danno ordini per coprire delle sculture durante la
visita in Campidoglio del presidente iraniano Hassan Rouhani, presupponendo che
la vista di quei marmi avrebbero potuto turbarlo. È singolare come si ritengano
oscene e disturbanti delle semplici statue, ma non ci si vergogna della
corruzione e del malaffare che alberga nel Belpaese, universalmente considerato
fra i più corrotti del pianeta. Dovrebbe essere tutto il contrario, in una
nazione che possiede il settanta per cento dell’intero patrimonio artistico e
architettonico mondiale. Bisognerebbe andare fieri di questo patrimonio e
tutelarlo come si dovrebbe; viceversa, vergognarsi dell’ondata inarrestabile di
scandali quotidiani che ci espongono al disprezzo del mondo.
Il bello è che non c’era
stata, da parte delle autorità iraniane, alcuna richiesta di brache e mutande per
le statue. Ma i funzionari di certo ignoravano che Rouhani ha studiato a
Glasgow alla Caledonian University, e non è uscito dalle caverne.
Ma ammettiamo che un
“ospite” straniero, fosse pure il più potente e ricco sovrano della terra,
accampasse pretese del genere; non dovrebbe essere necessario ricordargli il
secolo dei lumi, basterebbe molto più modestamente citargli questo proverbio
russo di meditata e rara saggezza: “In un
monastero straniero non cercare di imporre la tua regola”.