Teatro a Milano
MEDEA
Ho
visto domenica pomeriggio al Teatro Franco Parenti Medea,
nella versione che ce ne ha lasciato Christa Wolf. Questa mia segnalazione vale
come invito a vederla. La figura di Medea è qui all’opposto di quella disegnata
dalla tradizione, fino alla splendida interpretazione di Maria Callas
nell’opera di Cherubini e nel film di Pasolini. Medea non è più la semidea, assassina
e fattucchiera che da Euripide a Heiner Muller ha dominato le scene. È una
vittima piuttosto, una straniera, tormentata dall’amore in un mondo dominato
dalla violenza. “Non una infanticida -scrive Anna Chiarloni-, ma una donna
forte e generosa, depositaria di un remoto sapere del corpo e della terra, che
una società intollerante emargina e annienta negli affetti fino a lapidarle i
figli”. Imperdibile è in particolare la recitazione intensa, variegata di
Elisabetta Vergani, che dà la propria voce duttile, piena di colori e di toni,
a tutti i personaggi del dramma. Regia, drammaturgia e musiche ne costituiscono
il contesto degno.
Gabriele
Scaramuzza