UNA GIORNATA A BELLANO
di Angelo Gaccione
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Veduta del porticciolo di Bellano |
Il lunedì di Pasqua, accogliendo
l’invito dell’amico Giuseppe Denti -apprezzato pittore e ottimo fotografo- e di
sua sorella Ilde, ho passato una giornata a Bellano. Di Bellano sapevo solo che
c’è il lago, un orrido spettacolare, e che c’era nato il poeta Tommaso Grossi,
ma non c’ero mai stato. Ero stato invece a Varenna, la località prima di
Bellano, dove Vanna Massarotti, l’indimenticata amica ed editore (con la sua
editrice, la Viennepierre, avevo pubblicato un discreto numero di libri),
sapevo che qui aveva avuto una villa, poi venduta dopo la scomparsa del suo
amato Pierre. Ero stato anche a Colico, ospite del poeta e scrittore Giuliano
Dego e della sua moglie americana; a Dongo e nella frazione di Giulino di Mezzegra,
dove i partigiani avevano arrestato e poi fucilato Mussolini e la Petacci.
Sempre da queste parti, ero venuto una volta per passare una giornata col poeta
di lingua milanese Carlo Albertario che vicino a Dongo aveva una casa, anche
se, nato com’era in via Botta a Milano, si riteneva “il poeta di Porta Romana”.
A Poggiridenti molti anni fa avevo letto poesie e bevuto tanto vino: faceva un
freddo boia, e a Sondrio avevo gustato gli immancabili pizzoccheri.
I due rami del lago li avevo discretamente
percorsi, e naturalmente ero andato anche a Pescarenico, perché il mitico
villaggio lecchese raccontato da Manzoni, era rimasto molto vivo in me. Ma a
Bellano no, non ero stato.
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Facciata del Municipio |
Negli ultimi tempi Bellano si è fondamentalmente
identificata col suo cantore: lo scrittore Andrea Vitali, che qui è nato, vive
e soprattutto ha ambientato ed ambienta le sue storie di successo. È rarissimo
che ad un autore ancora in vita e alquanto giovane (Vitali non ha ancora
sessant’anni), venga tributato un omaggio come quello che il Comune di Bellano
ha voluto dedicare allo scrittore. Sul lungolago e quasi di fronte al
Municipio, è stata murata una targa con questa scritta:
“Questa
è la panchina sulla quale abitualmente lo scrittore bellanese Andrea Vitali
sosta. Da questa panchina scruta e
guarda, origlia e ascolta e il più delle volte si alza con ottime idee”.
[Bellano 6 marzo 2010].
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La targa in onore di Andrea Vitali
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La panchina dello scrittore |
Naturalmente
con l’amico Denti ci siamo seduti sulla panchina di Vitali e abbiamo sostato un
certo tempo. Il cielo era basso e velato di grigio e la foschia non permetteva
di spaziare con lo sguardo verso la sponda opposta, dove le case erano dei
puntini indistinti e confusi. Col sole lo scenario deve essere magnifico, e
quando è terso si possono vedere le montagne fino a Sondrio. Così mi dice Denti
e non ne dubito, e già mi immagino la lucentezza dell’acqua, i suoi riverberi e
i battelli che vanno verso Menaggio e le altre località blasonate disposte
lungo le sponde.
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Lo scrittore Andrea Vitali |
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Lo scrittore durante un incontro pubblico |
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La targa sulla facciata della casa di Tommaso Grosi
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La passerella sull'Orrido |
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La casa di Giuseppe Denti |
La casa di Denti merita una citazione a parte. È la più
singolare abitazione di Bellano per la posizione in cui si trova. È situata
sulla statale per Lecco in un punto che disegna una curva a gomito. Il balcone
si affaccia sulla strada e spesso i camion se ne portavano via qualche pezzo,
tanto che il pittore ha dovuto arretrarlo e sacrificarne almeno una spanna. Dal
lato opposto la vista è magnifica: il lago quasi si tocca e le finestre lo
incorniciano come fosse un quadro. Le doghe metalliche che rivestono la parete
in alto della camera da pranzo, riflettono l’acqua sul soffitto, il suo lieve
sciabordio. È come avere il lago dentro casa e si ha la dolce sensazione,
mentre mangiate, di essere in balìa del suo ondeggiare quieto, pacato, che vi
culla.