IL CEMENTO AVANZA E IL VERDE ARRETRA.
CONDANNA A MORTE DEL TERRITORIO E DEL
PAESAGGIO
di Salvatore Ferraro
Negli
ultimi 30 anni è stato cementificato un quinto dell'Italia, circa 6 milioni di
ettari. In Italia ci sono 10 milioni di case vuote e di edifici non ultimati
e/o inutilizzati, eppure si continua a costruire. I suoli fertili sono una
risorsa preziosissima ma non più riproducibile e rinnovabile. E li stiamo
perdendo per sempre.
Sono oltre 7 milioni le
case vuote in Italia, più di un'abitazione su cinque non ha inquilini, pari al
22,5% del totale, con una concentrazione maggiore nelle regioni del Sud per
effetto dell'emigrazione. (Analisi elaborata da “Solo Affitti”, franchising
immobiliare specializzato in locazione).
In tutt’Italia, specie al
Nord, l’impegno dell’ambientalismo più serio ormai si è concentrato sulla
battaglia di arginamento del consumo del suolo, contro il suo sfruttamento
eccessivo e sconsiderato, per porre freno allo stato di degrado ed
all’eccessiva cementificazione. In Calabria siamo scoperti. Chissà perché?
Forse perché qui il cemento arretra rispetto al resto d’Italia o non vi sono
case sfitte o edifici inutilizzati o incompiuti?
No, anzi. In vetta a
quella classifica nazionale delle case vuote troviamo proprio la Calabria (con
il 38,7% e 481.741 case). Siamo anche al primo posto per quanto riguarda opere
incompiute: ecomostri, edifici in stato di abbandono, teatri, caserme,
viadotti, gallerie, ospedali mai entrati in servizio, insomma, colate di
cemento ovunque. E allora perché? Forse perché in Calabria il cemento e le
costruzioni sono monopolio delle mafie (e/o dei politici che sono la stessa
cosa) e sono regolati dalla legge delle mazzette?
Nemmeno questo. In
tutt’Italia dietro al cemento e alle costruzioni vi sono mafia&politica e
mazzette. Sul cemento, chi più chi meno, mangiano tutti, per cui alla fine si
utilizza cemento depotenziato e sabbia in eccesso con i conseguenti crolli di
piloni autostradali, edifici, ecc...
Il motivo vero della
mancata copertura è che in Calabria vige il silenzio, un silenzio salutare per
i pavidi, che, come ho detto altre volte, è il più utile alleato della
‘ndrangheta. Qui vi è la consegna, diligentemente rispettata, per la stampa
nostrana e i coraggiosi Social, di non occuparsi di due dei settori appannaggio
delle cosche: Cemento&costruzioni e
disboscamento selvaggio.
Acri poi è l’emblema di
questa situazione. Come si cementifica ad Acri e come si disbosca
selvaggiamente e scelleratamente ad Acri, da nessun’altra parte.
Ad Acri il cemento avanza,
sotto gli occhi indifferenti degli acresi che nemmeno si accorgono di questa
invasione.
A cominciare da due grosse
opere infrastrutturali, la galleria e il primo lotto della la "Sibari-Sila", costate ai
cittadini in totale 60 milioni di euro (che dopotutto non avrebbero liberato
Acri dall’isolamento, tale è stata l’insensatezza di chi le ha progettate o di
chi, campanilisticamente e politicamente, le ha imposto a chi le ha
progettate). La Sibari-Sila, o meglio la Calamia-Mormorica, 2,5 km costati 30
milioni di euro, uno sfregio mortale al paesaggio, viadotti e piloni di cemento
che resteranno perennemente incompiuti, perché i lavori sono bloccati, sine
die, per questioni di malaffare.
E la Galleria, anch’essa
incompiuta, anch’essa bloccata dalla Procura, ma con tonnellate di cemento in
bella vista.
Poi fanno capolino su
tutto il territorio le incompiute in cemento armato come il teatro o la caserma
dei carabinieri, i muri di sostegno di Canaletta, che rappresentano pochi
esempi della cementificazione folle del nostro territorio.
Argomenti seri ma
scottanti che nessuno dei coristi del blablabla onanistico dei Social si
permette di toccare.
Tutti compìti e intenti ad
inzuppare il biscottino dell’indignazione nelle banalità più melense, a
scrivere articoli gastronomici sulle ricette migliori per friggere l’aria, a
stilare interessanti “piccole analisi statistiche” su chi è d’accordo con chi e
chi no.
C’è chi addirittura si
contunde la prima falange del dito medio di destra nel cliccare migliaia di volte sulla sua tastiera
per far crescere il numero delle
visualizzazioni del suo penoso scritto. Incredibile!12.000
visualizzazioni (di cui 11.900 provenienti da un solo PC), un record, grande
seguito, sponsor venite a me!
Nessuno che sia
interessato alla devastazione quotidiana e inarrestabile del nostro territorio.
Così tanto tengono a cuore la salute dell’ambiente e la propria gli Acretini!
Abusi e speculazioni
edilizie, autorizzazioni concesse con leggerezza, violazione delle più
elementari norme urbanistiche in spregio al bene comune, sono temi tabù per gli
indignati speciali locali.
Costruire edifici o
viadotti con sabbia e cemento depotenziato e spacciarli per antisismici, e non
aver pensato di fare gli opportuni controlli da parte di chi ne ha il compito,
non fa indignare nessuno.
Che ci siano politici e
mafiosi che per fare soldi se ne fregano della sicurezza di chi andrà ad
occupare quegli edifici non fa arricciare il naso per il disgusto a nessuno.
Che ogni giorni partono da
Acri autotreni stracarichi di tronchi perché nessuno controlla chi sta
desolando il nostro territorio trasformando i boschi in brulle radure, non urta
la sensibilità di nessuno.
Evidentemente è così,
altrimenti gli indignati speciali locali scriverebbero di questo, e non della
rottura delle acque del sindaco.
Ecco, la situazione è
questa. Penetrare attraverso le cortine fumogene e omertose della
pseudo-informazione paesana, con argomenti seri e vitali potrebbe risultare
impresa ardua. Ciononostante cercherò di sensibilizzare qualcuna delle
associazioni locali perché aderisca al Forum, nella speranza peregrina che
finalmente ci sia chi decida anche qui di voler difendere, tutelare, custodire
e proteggere questa terra, sulla quale, indegnamente e miserabilmente, troppa
gente poggia i piedi.
Cosa sta facendo il Forum sul piano nazionale in difesa del territorio?
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