IL CAPITALISMO È MORTE
UN ALTRO LAVORATORE ASSASSINATO
SUL POSTO DI LAVORO MENTRE LOTTA
SUL POSTO DI LAVORO MENTRE LOTTA
di Michele Michelino
La
notte del 14 settembre Abd Elsalam Ahmed Eldanf - un operaio egiziano di 53
anni, padre di 5 figli, iscritto al sindacato USB, che stava partecipando a un
picchetto all'esterno di un'azienda di logistica a Piacenza è stato travolto e
ucciso dall'autista di un tir. L’assassino, fermato dopo la notte in questura a
Piacenza, è stato subito rimesso in libertà: è indagato a piede libero per
omicidio “stradale”. Il PM incaricato dell’inchiesta si è affrettato dopo poche
ore a definire così la morte del lavoratore, aggiungendo anche che non era in
corso alcuno sciopero (vorremmo sapere allora cosa ci faceva la polizia davanti
alla logistica GLS...). Molti testimoni, invece, hanno affermato che
l’assassinio premeditato del lavoratore è avvenuto su istigazione di un
dirigente della logistica, che incitava l’autista ad avanzare nonostante il
picchetto.
Per i padroni e le
istituzioni, come sempre, il fatto è dovuto a un “tragico incidente”.
Questa morte - questo
operaio che non tornerà più a casa dalla sua famiglia -, non è che l’ultima di
una serie sanguinosa di morti, coperte da bugie per cercare di nascondere le
miserabili condizioni in cui lavorano gli operai perché anche pochi euro
risparmiati per la sicurezza, per condizioni di lavoro decenti, per un salario
degno, vanno ad intaccare quel massimo profitto che è l’unico scopo del
capitale.
Nel “moderno” capitalismo
del 2016 noi lavoratori continuiamo a dover lottare contro chi ci fa lavorare -
e morire di lavoro e per il lavoro - come nell’Ottocento. In nome dell’aumento della
produttività e del profitto, con il continuo ricatto del posto di lavoro, i
padroni e i loro tirapiedi vogliono costringere i lavoratori a lavorare in condizioni
sempre più pericolose e con salari sempre peggiori. Dietro le vuote parole
della democrazia borghese si nasconde la cruda realtà della dittatura del
capitale fatta di violenza, licenziamenti, assassinii contro chi si oppone e
ostacola la “libera accumulazione del profitto”. Nella società borghese il
diritto del padrone a sfruttare i lavoratori e fare profitti, viene prima di
qualsiasi altro diritto dei lavoratori, compreso quello di vivere. La lotta di chi ribella
contro lo sfruttamento capitalista dell’uomo sull’uomo, come ha fatto Abd
Elsalam Ahmed Eldanf, è la nostra lotta.
Onore al nostro compagno
Abd Elsalam Ahmed Eldanf, assassinato dal capitale. Oggi ci uniamo al dolore
della sua famiglia e dei suoi compagni di lotta e saremo presenti alle manifestazioni
di protesta perché la sua lotta è la nostra lotta. Solidarietà operaia e
proletaria con i lavoratori di tutto il mondo che lottano contro lo sfruttamento.