PETIZIONE CONTRO L’AMIANTO
Firma in Rete per le cinque misure per la trasparenza
sull'amianto
proposte da Wired
proposte da Wired
Questa petizione è parte di un movimento di Foia4Italy
Tremila
vittime e più di 500 milioni di euro bruciati ogni anno: è l’amianto in Italia,
nonostante sia stato bandito 23 anni fa. È quello che emerge da Il Prezzo dell'Amianto,
l'inchiesta di Wired di maggio, che lancia questa petizione perché solo Insieme
possiamo fermarlo. L'Italia è stato il primo consumatore di amianto in Europa e
il secondo maggior produttore dopo l'Unione sovietica. Oggi, 23 anni dopo la
messa al bando, questo materiale continua ancora a produrre un danno enorme:
almeno tremila vittime e costi sociali di oltre 500 milioni di euro ogni anno.
Questa cifra basterebbe da sola a coprire la bonifica dei siti a più alto
rischio come scuole, ospedali, edifici pubblici e impianti sportivi frequentati
ogni giorno da milioni di italiani. Il primo passo è la trasparenza. Come
riconosciuto dallo stesso Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, il
controllo civico sulle bonifiche è cruciale per accelerare gli interventi.
Perché la partecipazione dei cittadini sia davvero efficace c'è bisogno di
trasparenza sui dati e sui processi di controllo ambientale, sanitario e di
smaltimento degli oltre 30 milioni di tonnellate di amianto nelle sue varie
forme.
Per questo Wired lancia su
Change.org la petizione Addio Amianto (#addioamianto) per sollecitare il
premier Matteo Renzi e il Ministro Galletti ad adottare subito cinque misure
concrete per migliorare la trasparenza sull’amianto.
1.
Mappatura. Pubblicazione immediata in open data della mappa di tutti i siti a rischio
censiti dalle Regioni anche se incompleta, insieme a una precisa e scadenzata
road map per il completamento della mappatura nazionale.
2. Bonifica.
Identificazione delle 373 aree ad alta frequentazione pubblica (scuole,
impianti sportivi e infrastrutture) con la più alta priorità di rischio (classe
di priorità del rischio 1) individuate dal ministero dell’Ambiente, per le
quali sono richiesti interventi di bonifica urgente.
3.
Finanziamento. Finanziamento del Piano nazionale amianto presentato a Casale
l’8 aprile 2013 per il coordinamento e l’esecuzione degli interventi di
bonifica e prevenzione accompagnati da una capillare azione di informazione
delle popolazioni.
4.
Epidemiologia. Pubblicazione obbligatoria in open data da parte delle Regioni
dei dati aggiornati di mortalità e insorgenza di nuovi casi di malattie
asbesto-correlate con dettaglio per comune e Asl.
5.
Smaltimento. Unificazione delle procedure di controllo sull’inertizzazione e
sullo smaltimento in discarica dell’amianto, sul modello di quanto già avviene
a Casale Monferrato, per estenderlo a tutto il territorio nazionale.
Questa petizione sarà
consegnata a:
Presidente del Consiglio
dei Ministri Matteo Renzi
e al ministro per l’ambiente Gian Luca Galletti
e al ministro per l’ambiente Gian Luca Galletti