ITALIA PER LA PACE
Inizia la raccolta firme
per il Referendum contro la guerra. Da Sabato 22 Aprile banchetti su tutto
il territorio nazionale per tre firme contro la guerra e a tutela della sanità
pubblica. Ferma il dolore, Firma la Pace è il motto della
campagna referendaria.
Roma. Il 22 aprile in tutta Italia inizierà la raccolta firme dei
referendum“Italia per la pace”. Al motto “Ferma il dolore, Firma
la pace” i cittadini italiani saranno invitati a firmare per tre (3)
quesiti referendari, due dei quali volti ad abrogare le attuali basi giuridiche
del trasferimento di armi in teatri di guerra quali l'Ucraina, pratica ritenuta
incompatibile con il ripudio della guerra di cui all' Art 11
Costituzione. Un terzo quesito vuole invece denunciare il progressivo
indebolimento della sanità pubblica a fronte del rafforzamento del comparto
militare. La campagna, condotta dal comitato di Generazioni Future
presieduto dal giurista Ugo Mattei è sostenuta da importanti
personalità del mondo accademico e culturale fra le quali spiccano i nomi più
noti del drammaturgo Moni Ovadia, dello storico Franco Cardini, dei
filosofi Marco Guzzi e Geminello Preterossi, dell'ex direttore
Rai 2 Carlo Freccero, dell' editore Claudio Messora, del
vignettista Vauro Senesi, dell'economista Guido Viale, dei
giuristi Alessandro Somma, Marina Calamo Specchia, Anna Maria
Poggi, Pasquale de Sena e altri ancora.
Il comitato
Ripudia la Guerra, coordinato dal saggista Enzo Pennetta, si
concentrerà sui soli quesiti sulla guerra. Oltre che ai banchetti organizzati
nelle principali città italiane, i cittadini potranno recarsi agli uffici
elettorali dei comuni di residenza dove, per legge, devono essere disponibili i
moduli vidimati per la firma. Sarà possibile localizzare i banchetti consultando
la mappa aggiornata in tempo reale sul sito generazionifuture.org.
Infine,
sarà possibile firmare digitalmente sulla piattaforma Itagile.it che a causa dei
ritardi nell' allestimento di quella pubblica, consente la raccolta e
l’identificazione certificata dietro il modesto pagamento di €1.50 a firma.
“Diverse organizzazioni
politiche stanno deliberando la propria adesione. “Solo nei prossimi due anni,
il DEF prevede un decremento di quattro miliardi nella sanità a fronte di un
incremento di quattordici nelle spese belliche. La mobilitazione di una
risposta popolare a queste atrocità di stato è un dovere morale al quale non ci
sottrarremo”, aggiunge il giurista Ugo Mattei.