COME UN IRTO FIORE
di
Gabriele Scaramuzza
Raccolte
parziali di poesie di Antonia Pozzi non mancano; esemplificando, se guardiamo
agli anni più recenti, la prima in ordine di tempo si deve a Gabriella
Rovagnati: Parole/Worte (Wallstein Verlag, Göttingen 20o8), dove all’originale
italiano si affianca un’encomiabile traduzione in tedesco. Antonia Pozzi, Desiderio
di cose leggere, a cura di Elisabetta Vergani (prefazione di Eugenio
Borgna, Salani, Milano 2018); Antonia Pozzi, A cuore scalzo. Poesie scelte
(1929-1938), a cura di Graziella Bernabò e Onorina Dino (Ancora, Milano
2019); Antonia Pozzi, Appoggiami la testa sulla spalla. Poesie d’amore e d’amicizia,
a cura di Graziella Bernabò (Ancora, Milano 2024). Senza contare L’Antonia.
Poesie, lettere e fotografie di Antonia Pozzi scelte e raccontate da Paolo
Cognetti (Ponte alle Grazie, Milano 2021): un notevole romanzo-antologia
potremmo dire, di Paolo Cognetti appunto. Originale è la scelta delle poesie da
parte di Onorina Dino; ovviamente ognuno potrà lamentare la mancanza di questa
o quella poesia a lui più congeniale. Ma c’è coerenza, oltre che metodica,
anche tematica in questa variegata raccolta. Mi piace pensare che il filo rosso
che la percorre sia il salire - i monti stanno anche nel titolo - nelle sue
valenze soprattutto spirituali. Tematiche esistenziali e religiose in senso
ampio (non confessionale) non mancano; c’è il gusto per la bellezza naturale,
l’Odore di verde, e le loro risonanze interiori. Ricordo poi certa
ricorrenza del tema della morte, con un sottostante pacifismo: In un
cimitero di guerra, Funerale senza tristezza…
Ai
singoli componimenti seguono commenti non formali ma non ignari della tenuta
compositiva e lessicale dei versi. E volti a penetrare il vissuto che nei versi
traspare - un vissuto non solo personale, ma intriso di rinvii alle cose
esterne, agli eventi storico-sociali. Giustamente Graziella Bernabò nella sua
prefazione annota che, nel suo commento alla poesia Le donne, “che si
riferisce all’inizio della guerra d’Etiopia”, Onorina Dino giustamente
sottolinea “l’immedesimazione di Pozzi, anziché nel trionfalismo del regime,
nel dolore delle donne che vedono i loro cari partire per un conflitto nel
quale potranno morire. E ancora, nelle osservazioni su Le montagne e Voce
di donna, l’evidenziazione dell’assoluta vicinanza di Antonia alla
sofferenza degli abitanti di Pasturo che temono per la sorte dei propri cari
coinvolti nella guerra di Spagna dalla propaganda fascista” (pp- 7-8).
Onorina
Dino
Io
fui sui monti come un irto fiore.
Poesie
di Antonia Pozzi commentate
Ancora,
Milano 2024, pp. 192, € 18.