IL SUPERSTATO DI POLIZIA EUROPEO
di Franco Continolo
La notizia del giorno - in realtà di qualche giorno fa -
è che il 95enne Richard Falk, cittadino americano e luminare del diritto
internazionale umanitario, viene fermato all’aeroporto di Toronto, al suo
arrivo in Canada per partecipare a un convegno su Gaza, e interrogato per
quattro ore. In altri tempi questo si chiamava stato di polizia. Falk vede nel
comportamento del governo canadese un fenomeno tipico del tempo in cui viviamo,
il quale mette a nudo l’insicurezza dei governi. Ciò vale in particolare per
l’UE, come dimostra anche l’ultima iniziativa di von der Leyen:
il progetto di costituire un’unità operativa, alle dipendenze della
presidenza, che accentri e coordini il lavoro dei servizi di informazione
nazionali - una CIA europea, la chiama Varoufakis, ma forse qualcosa di peggio,
perché la sua funzione sembra più quella di agire da filtro politico
dell’informazione, dunque di polizia politica. Da cosa nasce questa incertezza?
Per limitarci a UE e Canada, al fatto di essere dei paesi vassalli, senza
sovranità, che oggi subiscono le angherie e le estorsioni della potenza
dominante, ma che da decenni hanno perso la capacità di pensare
strategicamente. Per spiegare questa incapacità basterebbe il fatto di essersi
identificati con i concetti strategici NATO, ossia con delle vere patacche, il
cui scopo era appunto creare insicurezza paventando pericoli di
ogni genere, per ottenere dipendenza. Ma poi si è aggiunta la guerra in
Ucraina, a provocare la quale l’UE ha dato un contributo fondamentale con
uomini come Barroso, presidente della Commissione, perfetto agente CIA, poi a
Goldman Sachs rifugio-premio di tutti i servi - Draghi non fa eccezione -, o
come Steinmeier, allora ministro degli Esteri tedesco, oggi presidente della
Repubblica, un perfetto superidiota. E la guerra, si sa, aggiunge caos al caos,
soprattutto in chi l’affronta impreparato, senza strategia, ovvero senza
un’idea della pace, dell’ordine internazionale. E il caos significa divisioni:
oggi l’Ungheria e la Slovacchia, cui si sta aggiungendo la Cechia, sono le
punte del dissenso, ma man mano che l’atmosfera si scalderà, l’iceberg
perderà altri pezzi e si disintegrerà. Per questo ai neonazi dell’UE serve una
Gestapo.
“Un ex
relatore speciale delle Nazioni Unite che ha indagato sugli abusi israeliani
contro i palestinesi afferma di essere stato interrogato dalle autorità
canadesi per motivi di ‘sicurezza nazionale’ al suo arrivo in Canada questa
settimana per partecipare a un evento legato a Gaza. Richard Falk, esperto di
diritto internazionale umanitario, ha dichiarato ad Al Jazeera di
essere stato interrogato giovedì all’aeroporto internazionale di Toronto
Pearson insieme alla moglie, la collega giurista Hilal Elver. “Un addetto alla
sicurezza è venuto e ha detto: ‘Siete in stato di fermo perché temiamo che
rappresentiate una minaccia per la sicurezza nazionale del Canada’, ha dichiarato
Falk, 95 anni, sabato in un’intervista da Ottawa, la capitale canadese. “È
stata la mia prima esperienza di questo genere in vita mia”. Falk ed Elver,
entrambi cittadini statunitensi, si stavano recando a Ottawa per partecipare al
Tribunale Palestinese sulla Responsabilità Canadese quando sono stati
trattenuti per l’interrogatorio. Venerdì e sabato, il tribunale ha riunito
esperti di diritti umani e legge internazionale per esaminare il ruolo del
governo canadese nei due anni di bombardamenti israeliani sulla Striscia di
Gaza, che un’inchiesta delle Nazioni Unite e numerose organizzazioni per i
diritti umani hanno descritto come un genocidio. Falk ha affermato che lui e
sua moglie sono stati trattenuti per più di quattro ore e interrogati sul loro
lavoro su Israele e Gaza, e sulle questioni del genocidio in generale. “Non c’è
stato nulla di particolarmente aggressivo nell’interrogatorio”, ha detto. “È
sembrato un po' casuale e disorganizzato”. Ma Falk ha affermato di credere che
l’interrogatorio faccia parte di un’iniziativa globale per “punire coloro che
si sforzano di dire la verità su ciò che sta accadendo” nel mondo, compresa
Gaza. “Credo che suggerisca un clima di insicurezza governativa, cui si deve la
repressione del dissenso, ha aggiunto”.
“La
Commissione europea di Ursula von der Leyen sta gettando le basi per un nuovo
organo di coordinamento dell’intelligence a Bruxelles. L’iniziativa è ancora in
una ‘fase concettuale molto iniziale’, ma il piano riflette uno sforzo più
ampio per rafforzare le funzioni di sicurezza e intelligence dell’esecutivo
dell’UE, hanno dichiarato ai giornalisti i portavoce della Commissione Balazs
Ujvari e Paula Pinho. Il nuovo organismo si baserà sulle competenze esistenti,
integrando il lavoro della Direzione per la Sicurezza della Commissione e
coordinandosi strettamente con il Servizio europeo per l’azione esterna. L’organo
sarà di piccole dimensioni e si concentrerà sul coordinamento piuttosto che
sulla duplicazione, hanno affermato i portavoce. Alla domanda se la mossa fosse
collegata agli sforzi dell’UE per contrastare le minacce ibride e le
interferenze straniere, Ujvari ha affermato che l’idea nasce da una più ampia
comprensione del mutevole ‘ambiente geopolitico e geoeconomico’ piuttosto che
da un singolo fattore scatenante. Non sono ancora stati decisi nome, personale
o data di lancio. I portavoce hanno aggiunto che le discussioni sono in corso e
che il quadro giuridico e organizzativo verrà chiarito man mano che il concetto
si sviluppa. Non tutti sono stati entusiasti dell’idea. “La mezza pazza von der
Leyen sta ora rasentando la follia totale, creando la sua CIA a Bruxelles”, ha
scritto l’ex ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis su X.




