Il falco continua a volare, la volpe va e viene.
A che punto siamo nella campagna “pini oltre il pioppeto”
A un anno dalla mappatura del bosco e dall’inizio della
raccolta firme per chiedere la variante al piano del governo del territorio per
salvare gli orti comunitari all’interno del Paolo Pini, parte dell’area
dell’Istituto di agraria V. Pareto, e circa 10 ettari di bosco di quello che
una volta era il pioppeto e che si è ricostituito come bosco varietale, tutto
messo in pericolo dal progetto di vendita ed edificazione da parte della
Provincia di Milano. Dopo un anno di iniziative dei “seminatori di urbanità” e
grazie alla grande partecipazione di tutti coloro che hanno firmato la
petizione per la variante e alla rete che intorno a queste mobilitazioni si è
creata, crediamo che tutti sappiano che la Provincia – dopo che il Comune di
Milano con il sindaco e la assessore all’urbanistica Ada De Cesaris hanno alla
fine dichiarato che sul comparto Litta Modignani non si costruisce – ha dovuto
ritirare il progetto di edificazione. Questo non vuol dire che la Provincia
abbia rinunciato a edificare, soprattutto sul bosco (che abbiamo chiamato Pini
Oltre il Pioppeto o Parco POP). Sappiamo che ha intenzione di incaricare altri
progettisti per un piano di edificazione nuovo e questa volta incentrato
soprattutto e ancor di più sul bosco. Nel frattempo il Comune di Milano ha
presentato il vincolo paesaggistico per tutto il comparto Litta-Modignani,
dunque tutto il rettangolo che comprende il Paolo Pini fino alla via Bovisasca,
Via Assietta e Via Litta Modignani. La proposta di Vincolo è stata approvata
dal consiglio di zona 9, seguirà il passaggio in giunta comunale e poi deve
passare con un lungo iter (di mesi) alla sovrintendenza…
È una delle iniziative istituzionali.
L’altra iniziativa del Comune sarà quella di cominciare a
lavorare sulla variante che è stata chiesta con la raccolta firme. Ma il
percorso che tutti stiamo facendo intorno alla difesa di tutto il luogo si sta
intrecciando con altri percorsi di tante altre persone che si stanno
mobilitando contro il consumo di suolo. Difendiamo gli orti, il parco, il
bosco, ma soprattutto stiamo – insieme – cercando di immaginarci una nuova
urbanità in cui ci sia posto per tutta la complessità degli esseri viventi. In
cui “ambiente” non sia solo la casa “propria” degli umani ma comprenda anche
gli altri animali e tutto il sistema del mondo vegetale. La raccolta di idee
per il parco POP è uno degli strumenti che ci siamo dati per rendere partecipi
tutte le persone: immaginare il bosco così come vogliamo che resti, o con dei
piccoli interventi, o con delle installazioni naturali, o…, o…, o… Abbiamo quindi
prolungato la scadenza della raccolta di idee per la fine del febbraio
prossimo. Apriamo un confronto di idee su come intendiamo vivere quel luogo:
“non da soli”, o “non unici”. Nel frattempo ci siamo dati dei passaggi di
approfondimento sul monitoraggio dell’avifauna ed altre tematiche ambientali.
Ma soprattutto continueremo ad essere presenti nei luoghi.