LIDIA SELLA
FRAMMENTI INEDITI
Solo un velo sulla potenza
delle tenebre,
l’ingenua ragione.
*
Anche dalla figura geometrica più astratta
carovane di forme:
nemesi dell’arabesco.
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Prima o poi ogni fidanzato
si trasforma in una busta
contenente piccole reliquie.
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Un malato terminale, la parola,
nel reparto di poesia sperimentale.
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Noi, dannati, appesi al gancio della parola esatta.
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Cogliere nessi, radici, significati:
anche il pensiero ha i suoi orgasmi.
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Anche l'amicizia fra due stupidi
è una questione di affinità elettive?
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Se la vita si allunga,
più tempo allora
per diventare adulti?
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Quando avrai imparato tutto
non ti servirà più a nulla.
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Eventi temuti per anni nella realtà
poi non accadono:
l’inimmaginabile ha maggiori probabilità
di verificarsi.
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Quando ti sposerai con l’eternità
tutte le parole che avrai letto
formeranno dietro a te
uno strascico lunghissimo.
*
Un condannato a morte
anche il tuo peggior nemico:
superflua ogni vendetta.
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Un’avida occhiata allo specchio
per controllare se ancora esisti.
*
la segnaletica per il tuo futuro.
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Su questo gran vuoto interiore,
il mulinello della fretta.
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Se la invochi si nega:
fa la ritrosa, la morte.
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Tunnel di dolore che sbucano
su gioie accecanti: occhio al tranello!
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Dopo la burrasca, via via più deboli
- come orgasmi di vecchio -
le onde di qualunque mare.
*
Ago, frusta, tsunami,
canto, carezza, catena:
ma quanto ci forgia
e nutre - ogni parola?