SPORCA DOZZINA (1)
Amante finanziò per ovre ambientali.
Neppur lontanamente erano tali.
Vent’anni fece CLINI (2) grossi affari,
pretende (3) ora l’EUROPA molti danari:
quarantadue milion ogni sei mesi
da nostre tasche verranno tutti presi.
NESSUN PARTE CIVILE CONTRA ROGNONI (4)?
COME POTEAN SE SON TUTTI LADRONI (5)?
PROCESSO S’E’ ORMAI MUTATO IN FARSA.
OGNUN PATTEGGIA. VERITA’ E’ SCOMPARSA.
SE POCA SE NE VEDE SOPRA IL TREBBIA (6)
TRIBUNAL DI MILANO E’ PIEN DI NEBBIA.
Note:
1.Il titolo si
riferisce al numero dei versi della composizione.
Quelli sporchi sono molti, molti di più.
2.Ministro,
scelto da Monti, per occuparsi dell’ambiente.
Disse che all’ILVA di Taranto l’aria era più pulita che a
Milano. Per vent’anni direttore del ministero
dell’ambiente,
amò e finanziò -con milioni dei nostri soldi- una bella
signora dopo averla nominata dirigente.
3.La salata
multa era prevista -fin dal 2000- ed è stata
comminata all’Italia ora per non aver fatto niente (per
14 anni)
contro l’inquinamento. Continueremo a pagarla finché
non ci metteremo in regola. Quindi, per sempre.
4.L’ing.
FACTOTUM di EXPO arrestato a marzo è di nomina
regionale.
5.Nel
direttivo di EXPO, che non si è costituito parte civile,
c’è un rappresentante del Comune di Milano.
Non abbiate paura di dedurre che…
6.Fiume
emiliano affluente del Po.
PAESE NOSTRO E’ QUEL DELL’APATIA
LADRI E COLLUSI MAI SON SCACCIATI VIA.
Luigi Caroli – 5
dicembre 2014
MA MILANO È BELLA O BRUTTA?
Ecco l’opinione
del pittore Giuseppe Denti
Molti sono a chiedersi,
ancora oggi, se Milano è una gran bella città o una brutta città? I turisti
dicono che è una gran bella città, come tante altre nel mondo e che loro
visitano avendo la cultura dei viaggi. L’asserzione è confermata dall’aumento
delle loro presenze, ma con pregi e molti difetti. Per chi ci vive, forse non è
né bella e né brutta! E rifiutano la disquisizione.
I
pregi sono: una moltitudine di servizi per tutte le tasche.
I
molti difetti o manchevolezze sono: il traffico caotico; i trasporti indecorosi
per la mancanza di manutenzione e conservazione dei mezzi; le strade insicure
per la presenza di buche o mancanza di materiale di apporto, che procurano
cadute; marciapiedi inutilizzabili per la funzione che dovrebbero avere:
camminamento di pedoni e che invece sono lasciati ad altri utilizzi: soste di
automobili e di bici, carrelli e tant’altro. A conferma di quanto sopra
enunciato, a titolo di esempio, basterebbe una sola argomentazione, per dire
che è brutta.
Alcuni
mezzi di trasporto pubblico, a causa del traffico, in alcune ore della
giornata, e in alcune zone (mattina e pomeriggio), per percorrere meno di un
chilometro, impiegano a volte, settantacinque minuti, cioè il tempo della
validità del biglietto che tradotto in costo, dice un chilometro = €1,50 (che
sono tremila lire delle monete prima dell’Euro). Un'assurdità milanese.
Questa
Milano, è derisa e canzonata non solo dai meridionali, anche dallo stesso Gaber
che in una sua canzone, dice: com’è bella la città, com’è grande la città,
com’è allegra la città, piena di strade, e di negozi e di vetrine, piena di
luce con tanta gente che lavora, con tanta gente che produce con le reclame
sempre più grandi, coi magazzini, le scale mobili, coi grattacieli sempre più
alti e tante macchine che camminano…
Oggi
sarebbe canzonata in un altro modo: com'è brutta la città, con tanta gente che
non fa nulla e che per sopravvivere è costretta a rubare; con le strade sempre
più disastrate e pericolose che causano incidenti, disconosciuti dalle
istituzioni per non risarcire i danni provocati per l’incuria; con i
grattacieli che imbruttiscono sempre più la città, perché non si sposano con
l’antico.
Ed
essendo diventata veramente bruttina, crediamo che ha bisogno di farsi dei
continui maquillage, però molto mirati e non dei piccoli e semplici ritocchi
come normalmente fa e che si compendiano in poco o quasi nulla: rifacimenti di parti
di pavimentazione o piccoli rattoppi stradali, che obbligano la gente a delle
gimkane
pericolose per gli anziani e i disabili. E proprio quando
è costretta a farsene un maquillage come
si deve, vedi Paolo Sarpi (China Town), interviene con le isole pedonali, privi
di creatività e arredate malamente e con verdi inadeguati per il clima che essa
ha. Ci vuole poco per cambiare aspetto, sempre se lo si vuole cambiare.