MONTE STELLA - GIARDINO DEI GIUSTI
Questa lettera di Nissim, Radice, Kuciukian, Samuelli
apporta un ulteriore contributo al confronto e al dibattito
di questi mesi.
Gentilissimi,
crediamo che la nuova lettera della Soprintendenza alle
Belle Arti sul progetto di riqualificazione del Giardino dei Giusti al Monte
Stella, inviata il 26/6 al Comune, dica una parola chiara da cui può ripartire
la discussione. L’opinione favorevole ora espressa, non solo sull’impianto
complessivo, ma anche sulla presenza del Giardino potenziato nel suo valore
educativo -per la coerenza con il messaggio espresso da Pietro Bottoni con il
Monte Stella- dovrebbe aiutare a rilassare gli animi, grazie alle molteplici
rassicurazioni fornite da un ente chiamato in causa proprio da chi temeva il
peggio, allo scopo specifico di dire una parola definitiva. Quasi
contemporaneamente, si è sviluppata una fitta corrispondenza tra Giancarlo
Consonni e Stefano Levi della Torre, amico sia di Consonni che di Nissim.
Nell’ultimo scritto di Stefano, pervenuto ieri, ritroviamo gli stessi motivi di
dialogo che abbiamo rintracciato nella lettera della Soprintendente Ranaldi,
peraltro grande estimatrice ed esperta dell'opera di Piero Bottoni. Le parole
di Levi della Torre mettono a fuoco le questioni cruciali che sottendono a
questa discussione e su cui è importante confrontarsi. Accettiamo volentieri il
suo invito a sgombrare il campo da personalismi ed eccessi polemici, scusandoci
se qualcuno si è lasciato prendere la mano attribuendo vizi e malafede in modo
generico a chi ci attaccava, senza distinguere tra chi onestamente cerca un
terreno per ragionare e chi inveisce soltanto per partito preso. Abbiamo
respinto attacchi violenti e velenosi invocando la correttezza del confronto.
Non possiamo che seguire la strada da noi stessi indicata, respingendo comunque
senza mezzi termini il tentativo di farci passare per “guastatori”, sabotatori,
stupratori del Monte Stella, di cui vorremmo fare scempio provocando una vera e
propria catastrofe. Stefano -e la Soprintendente- ci hanno dato atto
dell’infondatezza di tali attribuzioni.
Abbiamo trasformato lo sviluppo iniziale del progetto,
rendendolo più vicino a chi ci ha contestati. Non l’abbiamo fatto a cuor
leggero. Sappiamo anche che non tutti sono d’accordo con un alleggerimento. C’è
chi vorrebbe mantenere una connotazione più forte del Giardino. A noi invece
sembra che il risultato raggiunto sia un buon equilibrio tra le varie istanze.
I portali d’ingressi sono stati sostituiti da colonne in pietra che segnano l’accesso
all’area del Giardino. Il dislivello della salita al primo slargo (“del
dialogo”) è stato azzerato, con conseguente abbassamento dei muretti, che ora
potranno essere utilizzati anche come sedute. Le strutture di pietra destinate
ai nomi dei Giusti sono state abbassate e aperte con larghi varchi che
permettono la visuale su tutta l’area. Il numero dei totem è stato ridotto
drasticamente. Per questo dobbiamo trovare insieme il modo di iniziare un
dialogo costruttivo. Il progetto approvato dalla Soprintendenza merita
un’apertura di credito. Ripeto: cogliamo insieme quest’occasione, noi e chi,
pur avendo osteggiato il progetto, è disponibile al confronto nel merito.
Troviamoci, guardiamo insieme i disegni e discutiamo dell’uso di ogni parte del
Giardino, di ogni struttura, di ogni singolo percorso, dove posizionare la
scultura e con quali modalità sceglierla di volta in volta, chi coinvolgere,
come tenere conto del posizionamento naturale dei ragazzi sulla scarpata già
riscontrato durante la grande cerimonia annuale -come suggerisce Levi della
Torre-, della festa proposta dall’arch. Consonni per onorare insieme il Monte
Stella e il Giardino, di altre iniziative, oltre alle visite guidate, per
renderlo pulsante tutto l’anno nella sua funzione educativa. Già il 6 marzo,
Giornata Europea dei Giusti, al Giardino c’è una festa di grande valore morale:
la cerimonia per onorare i nuovi Giusti. Allarghiamone l’orizzonte, aggiungiamo
il tema del significato specifico del progetto concepito da Bottoni,
coinvolgiamo le energie, umane e professionali, che a questo si sono dedicate.
Già avevamo previsto che uno dei totem accogliesse la spiegazione del
significato del Monte Stella e del senso di ospitarvi il Giardino. Possiamo
trovare numerosi punti di incontro. Se uniamo le forze nell’intento comune di
fare del Monte Stella il punto di riferimento di un movimento di rinascita che
trova nel Giardino dei Giusti il suo fulcro, possiamo onorare due grandi opere,
ideali e concrete, per i grandi messaggi di cui sono portatrici.
Rimaniamo a disposizione per questo confronto
costruttivo.
I membri fondatori di Gariwo
Gabriele Nissim,
Ulianova Radice, Pietro Kuciukian, Anna Maria Samuelli
IL DOCUMENTO DELLA SOVRINTENDENZA