C’È CHI DICE NO
Per chi vuole sostenere questa lettera aperta deve inviare la sua adesione a donatello.santarone@uniroma3.it
La
recente costituzione di un fondo archivistico e librario dedicato al noto
politico di estrema destra Pino Rauti presso la Biblioteca Nazionale Centrale
di Roma, diretta dal dott. Andrea De Pasquale, riempie la coscienza dei
democratici fedeli alle Istituzioni repubblicane di sconcerto e indignazione.
Chiediamo le dimissioni del dott. De Pasquale dal prestigioso e delicato
incarico. Il giorno 20 novembre 2020 con infinita leggerezza egli ha infatti permesso
la diffusione tramite Newsletter di
un entusiastico messaggio per informare che il fondo Rauti era disponibile alla
consultazione online e per sottolinearne l'importanza per la storia culturale
del nostro Paese. Un comunicato infarcito da frasi di auto-celebrazione dello
stesso Pino Rauti (che avrebbe progettato e ordinato la costituzione del fondo)
e da “commosse” dichiarazioni della Senatrice Isabella Rauti. Ricordiamo che Pino Rauti, cultore
degli scritti e seguace del pensiero di Julius Evola, è stato un fascista e un
repubblichino, che nel dopoguerra si è impegnato (per sua stessa ammissione)
nell’opera di infiltrazione di istituzioni, partiti, giornali, associazioni
culturali per favorire le condizioni materiali di sopravvivenza dell'ideologia
fascista e repubblichina. Ricordiamo che il suo primo contributo alle
"lettere" ha il titolo La democrazia, ecco il nemico! Ricordiamo
che il suo contributo alla cultura italiana è stata la fondazione e la
direzione di un'associazione eversiva come il "Centro Studi Ordine
Nuovo" (che ha potuto vantare tra i suoi militanti Stefano Delle Chiaie e
Franco Giorgio Freda), e che per questa benemerita attività è stato implicato,
quale ideologo della "strategia delle stragi", nei processi di Piazza
Fontana e Piazza della Loggia. Ricordiamo che dopo la elezione come deputato
del Movimento Sociale Italiano, come capofila «di migliaia di giovani reduci
dalla Repubblica Sociale Italiana» (come egli stesso si definisce), e dopo
l'uscita dall’M.S.I. trasformato in Alleanza Nazionale, la sua presunta
attività culturale è stata soprattutto quella di dare vita a ulteriori formazioni
politiche di estrema destra.