PER VERONICA KLEIBER
di Silvana Barbieri
Veronica Kleiber
In questi giorni ricorre il quinto anniversario della
scomparsa di Veronica Kleiber, donna straordinaria che voglio ricordare.
Due cose mi legavano a lei:
l’amore per il popolo curdo e l’amore per i gatti. Ma prima voglio raccontarvi
brevemente chi era Veronica Kleiber. Figlia e sorella di due giganti della
musica del Novecento, Erich e Carlos, e questo la dice lunga sulla fatica di
affermare una propria autonomia e trovarsi uno spazio nel mondo. Infatti, c’è
riuscita con un’intelligenza e una determinazione che ne comportano una grande
capacità, nonostante un mondo ancora maschile. Dalla Germania nazista Veronica
rifugiò in Argentina, ma dovette scapparne al tempo dei colonnelli, giunse in
Italia con l’amatissimo compagno, il grande fisico antifascista Andrea
Levialdi, infine si stabilì a Milano dopo la morte prematura del compagno.
Collaborò con Giulio Maccacaro e alla rivista Sapere, ma anche con case
editrici, in particolare con la casa editrice Adelphi, fin dai tempi di Bobi
Bazlen (maestro di Calasso e fondatore dell’Adelphi). Calasso gli dedicò un
libricino, il cui titolo è proprio “Bobi”, pubblicato postumo.
Veronica era esperta di lingue, di vastissima cultura,
amica di Abbado, Muti, della cantante Mirella Freni, di Pollini, di registi, ed
era anche una grande narratrice della musica contemporanea. Anche se dai nostri
quotidiani fu ignorata, dall’estero venivano molti a intervistarla.
Amava la bellezza e l’indipendenza dei gatti, e fu
proprio per il fatto di una colonia di gatti in via R. Sanzio a Milano che la
conobbi.
Veronica, mia sorella Rina e l’amica Rosanna Labbate
si davano i turni per portare da mangiare alla colonia dei gatti, mia sorella
mi parlava spesso di lei, Veronica protestava perché chiamavo “terrorista” la
mia gattina nera (recuperata in un garage), che non si lasciava né coccolare né
prendere in braccio. Così, dai gatti e dalla “terrorista” è nata un’amicizia,
che si è molto consolidata quando ha saputo che io e mio marito Luigi Vinci ci impegnavamo
a favore del movimento curdo, lui al Parlamento Europeo, io diffondendo le
informazioni sulla repressione che essi subivano in Turchia.
Allora Luigi scriveva spesso articoli, oltre che sui
curdi della Turchia anche su ciò che avveniva in Siria, in particolare la lotta
per l’affermazione e il riconoscimento dell’identità linguistica e culturale di
questo popolo, la cui lotta porterà all’autonomia del Rojava. Erano articoli
che inviavamo online. Non ne ha mai perso uno, e quando era un po’ che non ne
riceveva mi chiamava per chiedermi se mi fossi per caso dimenticata di lei.
È stato un amore intenso quello che ella ha avuto per
il popolo curdo e per le loro eroiche straordinarie lotte, e si è sempre
dichiarata una “compagna”, una “bolscevica americana”. Veronica ha voluto,
anche per dopo la sua scomparsa, essere presente e solidale nei confronti dei
“compagni curdi che lottano”. Nel suo testamento ha lasciato un contributo che
ogni anno Fonti di Pace riceve e che devolve in progetti di appoggio al
movimento curdo. Quest’anno lo devolveremo al progetto “Clinica mobile”: di cui
potrete avere tutte le informazioni qui di seguito. Naturalmente attendo
anche contributi da parte vostra. Grazie cara Veronica.
IL SINJAR DEL POPOLO KURDO-YAZIDA DIMENTICATO! (MA NON DA VOI)
Grazie al Vostro aiuto, l’anno scorso abbiamo raccolto
10.000€ per il progetto di un ospedale attrezzato a Sinjar.
LE GUERRE: LE FANNO GLI UOMINI, LE SUBISCONO LE DONNE
E I BAMBINI
È così oggi dolorosamente in Ucraina, è così da sempre
nelle regioni martoriate del Kurdistan. Dopo l’invasione dell’esercito turco
nel 2019, The Free Woman Foundation in Rojava, una associazione di donne kurde,
arabe e di diverse altre religioni, ha promosso una raccolta di fondi per la
creazione di una clinica mobile che possa raggiungere le donne e i bambini
sfollati nei vari campi profughi in Siria per garantire i bisogni medici di
base e la continuità assistenziale in zone dove anche solo trovare un’aspirina
diventa un’impresa impossibile.
La clinica mobile avrà al proprio interno un medico
generico, un ginecologo, una infermiera ed una nurse
INSIEME A THE FREE WOMAN FOUNDATION, FONTI DI PACE
COLLABORERÀ ALLA REALIZZAZIONE DELLA CLINICA MOBILE PER I CAMPI PROFUGHI
AIUTIAMO LE DONNE E I BAMBINI KURDI SFOLLATI DALLE
LORO TERRE DALLA GUERRA DI ERDOGAN
FONTI DI PACE IBAN IT45N 01030 01656 00000 2624683