UOMINI DI CULTURA E GUERRA
di Angelo Gaccione
Max Hamlet S.
"Sterminatori"
Sacrifichereste Venezia, Praga, Lisbona,
gli Uffizi, la Cappella Sistina, San Pietro in Vincoli, Piazza dei Miracoli,
Piazza del Campo, il Duomo di Orvieto, Piazza dell’Anfiteatro… ad
una guerra giusta?
Protagonisti del dibattito pubblico sul
conflitto russo-ucraino sono in prevalenza uomini e donne di cultura, studiosi
impegnati nelle diverse discipline e persino letterati, artisti, educatori.
Tutte personalità che hanno a che fare con università, biblioteche, musei,
archivi, fondi di manoscritti, laboratori, gallerie d’arte, teatri,
conservatori musicali, pinacoteche, fondazioni, centri culturali, e quant’altro
la genialità creativa ci ha lasciato in eredità come patrimonio dello spirito
umano. Moltissimi si sono schierati in favore della guerra: è alla loro
intelligenza e al loro cuore che questo scritto è rivolto. Cultori del sapere e
del bello quali siete, come potete a cuor leggero sostenere le ragioni del
partito della guerra e dei guerrafondai? Vittima della guerra oltre a uomini,
donne, bambini, anziani, malati, animali e vegetali di ogni specie, è l’immenso
patrimonio artistico, scientifico, storico, ambientale, culturale. Un palazzo
antico, una cattedrale, una moschea, un castello, un tempio, un museo, una
biblioteca, un archivio, un parco archeologico, un’oasi naturalistica, un
bosco, sono lì, fermi, immobili, indifesi, pronti a soccombere alla furia delle
cannonate, dei missili, delle bombe, per essere ridotti in polvere alla stessa
stregua delle abitazioni private, degli edifici, delle scuole, degli asili
nido, degli ospedali, degli opifici e via enumerando. Davvero la vostra
coscienza e il vostro cuore possono tollerare una perdita così immensa? Sareste
davvero disposti a sacrificare per sempre questo prezioso e irripetibile
patrimonio? O non rinuncereste piuttosto a qualsiasi ragione addotta dalla
guerra – per giusta che sia – e preservarlo accettando una pace ingiusta? Una
pace ingiusta terrebbe in vita questo patrimonio di bellezza e di cultura, una
guerra giusta lo sopprimerebbe. A una pace ingiusta col tempo e la mediazione
si può rimediare, ad una guerra giusta no. Tutto sarebbe perso per sempre:
vite, bellezze, memorie.
"Sterminatori"