I MUSICANTI DI
BREMA
di Vincenzo Rizzuto
L’inizio del nuovo anno, specie nella nostra
‘bella’ Calabria, è una dolce armonia di voci, di suoni e di presenze davvero
rassicuranti sotto tutti i punti di vista e in ogni anfratto istituzionale sia
locale che nazionale. A livello regionale abbiamo avuto da poco la visita
graditissima del ministro Calderoli, che ci ha portato la buona novella della
‘autonomia differenziata’, un eufemismo per dire che il nuovo governo della
Destra si accinge a portare avanti il separatismo regionale, con cui si farà a
pezzi l’unità dello Stato di diritto in nome di uno Stato basato sui privilegi
delle regioni più ricche a scapito delle regioni più povere, ancora di più di
come è avvenuto finora. Tutto questo in nome della logica del profitto e della
rapina delle aree più deboli del Paese, così come già la Moratti, in piena
pandemia da Covid, ebbe modo di teorizzare proponendo una sanità attenta a
salvaguardare prima i più ricchi che sono, secondo lei, l’architrave della economia!
Ma l’anno nuovo in Calabria non si è annunziato
solo con la visita di Calderoli, ha visto anche arrivare dal cielo,
all’aeroporto di Lametia, 50 medici da Cuba, chiamati dal governatore della
regione a salvaguardare la salute dei calabresi! Questi stessi medici scendendo
dall’aereo hanno dichiarato che prima di venire in nostro soccorso hanno
prestato la loro opera caritatevole in altre parti del mondo, comprese le zone
più povere dell’Africa. Noi, quindi, siamo come uno sperduto villaggio africano,
e bene ha fatto il nostro Governatore a chiamare i generosi cubani, considerato
che la Regione, dai primi anni Settanta, con Governatori di destra e di
sinistra, ha dilapidato interi patrimoni senza realizzare nulla: ha soltanto
diffuso ovunque disperazione e distrutto ogni tenuta democratica della vita
associata: ovunque non si muove foglia che non sia governata dal clientelismo,
dal favoritismo: posti di lavoro, concorsi, appalti di lavori pubblici,
ricoveri ospedalieri, visite mediche, pratiche negli uffici, da dove non si
viene fuori se non si ricorre al ‘conoscente’, alla raccomandazione! E allora ha
fatto bene il Governatore Occhiuto a chiamare i medici da Cuba, eredi del
compagno Fidel Castro, per farci curare, nella speranza che essi possano
soprattutto guarirci da un cronico sonno della coscienza, di cui ognuno di noi
soffre e che ha reso possibile questo assurdo stato di cose.