ISRAELIANI CONTRO LA GUERRA
Cittadini israeliani denunciano il
proprio Governo e ci chiedono aiuto e reale pressione internazionale (embargo
armi, sanzioni, mobilitazioni).
“Noi, cittadine e cittadini
israeliani residenti in Israele e all’estero, chiediamo alla comunità
internazionale – alle Nazioni Unite e alle sue istituzioni, agli Stati Uniti,
all’Unione Europea, alla Lega degli Stati Arabi e a tutti gli Stati del mondo –
di intervenire immediatamente applicando nei confronti di Israele ogni
possibile sanzione al fine di raggiungere un immediato cessate il fuoco tra
Israele e i suoi vicini per garantire il futuro dei popoli che vivono in
Israele/Palestina e nella regione e il loro diritto alla sicurezza e alla vita. Molti di noi sono militanti che
operano da tempo contro l’occupazione, per la pace e la comune esistenza su
questa terra. Motivati dall’amore per il nostro paese e per i suoi abitanti,
siamo oggi estremamente preoccupati per il futuro. Siamo rimasti inorriditi dai
crimini di guerra commessi da Hamas e da altre organizzazioni il 7 ottobre, e
siamo spaventati dagli innumerevoli crimini di guerra che Israele sta
commettendo. Purtroppo, la maggioranza degli israeliani sostiene la
continuazione della guerra, per cui un cambiamento dall’interno non sembra
attualmente possibile. Lo Stato di Israele sta percorrendo una strada suicida e
semina distruzione e devastazione che aumentano di giorno in giorno.
Il governo di Israele ha
abbandonato i suoi cittadini tenuti in ostaggio (e ne ha uccisi alcuni); ha
trascurato i residenti del sud e del nord di Israele e con le sue azioni sta
sacrificando l’avvenire dei propri cittadini. I cittadini palestinesi di
Israele sono perseguitati e messi a tacere dalle autorità statali e
dall’opinione pubblica maggioritaria. La repressione, l’intimidazione e la
persecuzione politica impediscano a molti cittadini che condividono le nostre
idee di unirsi a questo appello. Ogni giorno di guerra che passa
allontana ulteriormente ogni possibile orizzonte per un accordo regionale di
riconciliazione, per un futuro in cui gli ebrei israeliani possano vivere in
sicurezza in questo luogo. Il raggiungimento di questi obiettivi richiederà
lunghi processi, ma i continui massacri e le distruzioni devono essere fermati
immediatamente!
La mancanza di un’effettiva
pressione internazionale, la continuazione delle spedizioni di armi a Israele,
il mantenimento dei partenariati economici e di sicurezza, delle collaborazioni
scientifiche e culturali, portano la maggior parte degli israeliani a credere
che le politiche del loro governo godano del sostegno internazionale. I leader
di molti Paesi s’indignano e condannano Israele, ma queste condanne non sono
supportate da azioni concrete. Siamo stufi di parole vuote e senza conseguenze. Per il nostro futuro e per quello
di tutti gli abitanti di Israele/Palestina e dei paesi della regione, vi
imploriamo: salvateci da noi stessi! Esercitate una reale e forte pressione
internazionale su Israele per un immediato e duraturo cessate il fuoco”.
Alcuni dei 2.200 firmatari
אברהם ברמן |
Avi Berman |
תהילה אזרחי |
Tehila Ezrahi |
ים קדוש |
Yam Kadosh |
שרון לרנר גרבט |
Sharon Lerner Gerbat |
אור בן דוד |
Or Ben David |
קרן תורגמן |
Karen Tordjman |
עינת טוכמן |
Einat Tuchman |
רחל חגיגי |
Rachel Hagigi |
עדן מיצנמכר |
Eden Mitsenmacher |
יסמין שמעון ברונשטיין |
Yasmin Shimon Bronstein |
גד לוי |
Gad Levy |
סיגל גדי |
Sigal Gedi |
israelisfortruepressure@gmail.com