LE “GANGS OF WESTERN WORLD”
di Luigi Mazzella
Dopo l’esclusione eclatante (l’aggettivo,
non a caso è di origine francese), con sentenza giudiziaria, dalla
prossima competizione elettorale della candidata, probabile nuova
Presidente della Repubblica d’Oltralpe, Marine Le Pen, è molto probabile
che al film “capostipite” di Martin Scorsese Gangs of New York
(imitato in Italia dal serial recentissimo Gangs of Milano)
segua l’improcrastinabile “colossal” Gangs of Western World. Chi
ne sarà il regista e lo sceneggiatore? Non è una previsione facile, perché
i protagonisti della pièce sono di calibro eccezionale. Nel film (o
serial) la Gang della Sacra Sinistra Unita
dovrebbe essere costituita:
1) dalle maggiori Istituzioni pubbliche del “Grande Occidente” cosiddetto
“Democratico”;
2) dai partiti (privati) sedicenti “progressisti”;
3) dalle centrali finanziarie delle monete dominanti (dollaro ed euro)
e dalle lobbies che le
gestiscono;
4) dalle agenzie di “intelligence” del Nuovo e del Vecchio Continente,
interconnesse dopo le cosiddette “deviazioni” operate da quella statunitense;
5) da una parte cospicua delle forze armate e dei magnati
dell’industria bellica ;
6) da appartenenti agli ordini giudiziari, di polizia e dei vertici
amministrativi; 7) da molti cosiddetti “intellettuali” operanti nei settori del
cinema, della televisione, dell’editoria della carta stampata, dell’Accademia
(di origine platonica e osservante scrupolosa del verbo dei “maestri”).
La Gang della Destra Conservatrice, allo stato, meno organizzata
perché costituita solo recentemente, dovrebbe comprendere:
1) grande parte del Partito Repubblicano statunitense e dai rappresentanti
dissidenti degli Ordini affiliati alla gang avversaria;
2) pochi ma agguerriti intellettuali e accademici;
3) i magnati dell’high tech e dell’industria spaziale;
4) i sostenitori di sistemi finanziari nuovi ed originali (cripto-valute).
I mezzi necessari alla realizzazione dell’opera dovrebbero essere notevoli:
lo “scontro” tra i due nuovi “Mostri della Politica” minaccia di essere
squassante, una vera lotta senza quartiere tra gangs aperte a ogni violazione
dei più sacri diritti umani e all’uso maggiormente cinico e spregiudicato di
manipolazione propagandistica. È prevedibile che si possa assistere a un
mutamento radicale del linguaggio politico. Persino i finti “buonisti”, i
pretesi fautori di nobili principi e di alti valori, gli assertori
indefessi di battaglie per i diritti umani, per la vera e profonda democrazia,
per il benessere universale potrebbero mettere la sordina ai loro falsi
propositi e concentrarsi nella diffamazione degli avversari (definiti ora
populisti, ora sovranisti, se non criminali e delinquenti).
Chi è interessato alla realizzazione del colossal deve,
però, sbrigarsi, perché il tempo necessario per giungere
al definitivo, spengleriano “tramonto dell’Occidente” stringe
paurosamente. Le cinque “irrazionalità” della cosiddetta Cultura
Occidentale (da me sempre ricordate) spingono i capi delle rispettive gang
allo scontro anche armato e, probabilmente nucleare. Si dice che Hitler, sperando di
anticipare gli Americani del Nord per la scoperta del fungo
atomico, da uomo di fede religiosa abbia detto: Dio mi perdoni gli ultimi
minuti di guerra!
Domanda: Si può essere sicuri che tra i fautori
del riarmo europeo non vi siano suoi “eredi”?