POETI
di Antonella
Rizzo

Antonella Rizzo
Fame
Ogni cosa deve crollare
invece resta immobile
tutto l’inutile è ancora
qui a chiudere le porte
a farsi memoria senza
aria, pietra per case.
Se non ci fosse più nulla
da riconoscere
se sparisse l’albero dal
ramo storto
e la rosa malata
ogni cosa sarebbe nuova,
potrebbe pensarsi.
Abbiamo bisogno di
distruzione,
la presenza occupa ogni
spazio tra cielo e strade
impossibile ogni verso
rapace
ogni predazione innocente
tutto è sfinito e non
muore, consuma e paga.
Abbiamo bisogno di essere
macerie
di quel silenzio del
crollo quando chi sopravvive ha fame vera.

Odio
E noi che andiamo senza
origine di verbo
di là dal fiume
diamo assedio alle ombre.
Qualcuno è venuto
dall'altra parte
dove le rive si uniscono
in trincee
e le soste non fanno
pane.
Prendiamo le case e le
teste bruciamo
e i denti e i cani e i
tappeti buoni di storia
ogni cosa qui è
nulla.
Due proiettili nella tasca
fanno odio
e per quello che
sappiamo
da questa parte del fiume
nulla fa più differenza.