25 APRILE. HOTEL REGINA, LUOGO DI TORTURATORI
Regaliamo ai
lettori di “Odissea” per questo 25 Aprile
la foto della lapide che ricorda il sinistro Hotel Regina,
perché la memoria resti viva e vigile.
La lapide fu voluta da una nutrita schiera di cittadini antifascisti milanesi.
Riproduciamo il testo di quell’appello e di alcuni firmatari.
la foto della lapide che ricorda il sinistro Hotel Regina,
perché la memoria resti viva e vigile.
La lapide fu voluta da una nutrita schiera di cittadini antifascisti milanesi.
Riproduciamo il testo di quell’appello e di alcuni firmatari.
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Al Presidente del Consiglio Comunale
di Milano Manfredi Palmeri
Oggetto: Ex “Albergo Regina”, Milano
Gentile Presidente,
in collaborazione con l’ANPI (Ass. Nazionale Partigiani
d’Italia), noi promotori di questa richiesta ci stiamo occupando di ricerche
storiche sulle attività nazi-fasciste a Milano.
In tale ambito ci siamo resi conto che nella nostra Città,
insignita della Medaglia d’Oro della Resistenza, esistono luoghi completamente
rimossi dalla memoria collettiva nei quali si sono svolte pagine importanti e
drammatiche della storia.
Uno di questi luoghi è l’ex “Albergo Regina” di via Silvio
Pellico 7 (altro ingresso in via Santa Margherita 6), a pochi passi da Piazza
del Duomo. In esso, dal 13 settembre 1943 al 30 aprile 1945, ebbe sede il
quartier generale nazista a Milano, con i comandi provinciale e interregionale
della Polizia di Sicurezza (SIPO), del Servizio di Sicurezza (SD) da cui
dipendeva la Gestapo, e dell’Ufficio IV B4 incaricato della persecuzione
antiebraica.
Lì agiva il colonnello delle SS Rauff, uno dei più stretti
collaboratori di Eichmann, comandante della SIPO-SD avente autorità su
Piemonte, Lombardia e Liguria.
Alle dirette dipendenze di Rauff era il capitano Theodor
Saevecke, capo della Gestapo a Milano, condannato all’ergastolo il 9 giugno
1999 dal Tribunale Militare di Torino come responsabile dell’eccidio dei
Quindici Martiri di Piazzale Loreto del 10 agosto 1944, al quale era affidato
il comando avanzato della città.
L’“Albergo Regina”, dove fu detenuto anche Ferruccio Parri, fu
un posto terribile e di grande importanza per il lavoro di ricerca poliziesca
che vi si faceva in stretto rapporto con la Legione Muti di via Rovello 2, la X
Mas, le brigate nere, e la banda Kock di “Villa Triste” di via Paolo Uccello
17/19. Esso è tristemente noto per essere stato luogo in cui la tortura e
l’assassinio erano le regole di comportamento. Saevecke si serviva del
cosiddetto ‘macellaio’ Gradsack, e ‘lavorava’ a stretto contatto con i
sanguinari Otto Kock, sottufficiale Gestapo, e Franz Staltmayer, detto la
belva, armato di nerbo e cane lupo. Dall’“Albergo Regina” i catturati (ebrei,
partigiani, antifascisti, sospettati, ecc.) venivano avviati al carcere di San
Vittore, in alcuni casi direttamente ai trasporti partiti dal Binario 21 della
Stazione Centrale di Milano per essere deportati. Una struttura simile a quella
romana di via Tasso, a quella torinese dell’Albergo Nazionale, a quella
parigina dell’Hotel Lutetia. A Milano, in via Silvio Pellico o nelle vicinanze
non c’è nemmeno una lapide che ricordi cosa c’era o cosa vi avveniva. Riteniamo,
insieme ai firmatari di questa richiesta, che la nostra Città debba ricordare,
almeno con una lapide nel luogo in cui uomini e donne hanno conosciuto inaudite
sofferenze, quella triste e drammatica pagina della sua storia.
Cordialmente,
Roberto Cenati,
coord. ANPI Zona 3, Milano
Emanuele Fiano,
parlamentare
Ernesto Nobili,
consigliere provinciale
Antonio Quatela,
professore
A seguito di questo
appello sul lato dell’ex Albergo Regina è stata murata una targa alla memoria.
Quanti siano digiuni di quei fatti storici e soprattutto i giovani studenti,
possono fare un sopralluogo in via Silvio Pellico, tra la Galleria e piazza
Scala. (Odissea)