MoRE. UN MUSEO CHE DIFENDE LA MEMORIA
Giuseppe Denti "Milano in versi. Una città e i suoi poeti" |
MoRE, museo
digitale che raccoglie, conserva ed espone on-line progetti non realizzati di
artisti del XX e XXI secolo. Un'idea innovativa ma profondamente
contestualizzata in un preciso percorso di ricerche, frutto della passione di
due giovani curatori, Elisabetta Modena e Marco Scotti.
"L'acronimo MoRE sta per Museum Of REfused and
unrealised art projects - dichiarano i due ideatori - La finalità è esplicita
fin dalla scelta del nome; il museo raccoglie ed espone solo progetti che siano
stati appositamente pensati per occasioni specifiche in precisi contesti e che
non siano stati realizzati per motivazioni tecniche, logistiche, ideologiche,
economiche, morali o etiche. Lo scopo è quello di valorizzare, conservare e
studiare attraverso attività di ricerca, esposizioni e sfruttando al massimo
tutte le potenzialità del digitale questi progetti mai realizzati. Vogliamo
così dare loro visibilità e offrire la possibilità a chiunque di consultare
materiali che solitamente non sono accessibili aprendo inoltre una riflessione
sulle dinamiche dell’arte contemporanea e di chi vi opera”.
Obiettivo principale del museo è la conservazione e la
fruizione di materiali ritenuti finora marginali nel sistema dell'arte.
L'archiviazione dei documenti digitali è resa possibile anche grazie alla
collaborazione con il centro CAPAS dell’Università degli Studi di Parma che ha
permesso l’utilizzo della piattaforma D-Space, deposito istituzionale
dell’archivio, garantendo la conservazione dei documenti e la reversibilità dei
formati.
Nei suoi primi tre anni di vita MoRE ha acquisito
progetti di artisti di rilievo internazionale nel panorama dell'arte
contemporanea, come Valerio Berruti, Davide Bertocchi, Ivo Bonacorsi, David
Casini, Silvia Cini, Scott King & Matthew Worley, Matthew Darbyshire,
Jeremy Deller, Emilio Fantin, Regina Josè Galindo, goldiechiari, Gorgona,
Debora Hirsch, Ugo La Pietra, Claudia Losi, Eva Marisaldi, Sabrina Mezzaqui,
Jonathan Monk, Liliana Moro, Davide Mosconi, Cesare Pietroiusti, Luigi
Presicce, Paolo Scheggi, Lorenzo Scotto di Luzio, Sabrina Torelli, Luca
Trevisani, Massimo Uberti, Marco Vaglieri, Grazia Varisco, Luca Vitone, Silvio
Wolf, Erwin Wurm. Gli artisti hanno aperto i propri archivi personali, e
condiviso con il pubblico le loro idee che per qualche motivo non si sono
concretizzate. Ogni progetto di opera d’arte è accompagnato da una scheda che
la racconta in riferimento al percorso artistico dell’autore.
Una parte rilevante dell’attività di MoRE consiste anche
nel promuovere la ricerca e lo sviluppo di un dibattito critico sul non
realizzato e sulle modalità progettuali che caratterizzano il panorama della
creatività contemporanea. A tale scopo il museo raccoglie contributi scritti e
mostre in un’area di dibattito aperta a partecipazione esterne e alla collaborazione
con enti e istituti nazionali e internazionali che verranno coinvolti nel
progetto stesso.
Il museo-sito è composto da: un archivio di progetti
interamente in formato digitale; uno spazio riservato a esposizioni temporanee;
una sezione destinata a ospitare interventi critici e approfondimenti.
Intorno a MoRE si è costituito un network di
professionisti provenienti dal mondo dell'arte contemporanea, storici
dell’arte, critici, curatori e esperti del settore, che contribuiscono con le
loro diverse professionalità alla crescita del progetto e che afferiscono
all’associazione culturale Others che produce il progetto.
In occasione della quinta edizione di MIA Fair (Milano,
11-13 aprile 2015), MoRE è stato invitato a presentare attraverso un talk una
riflessione sul non realizzato nella fotografia contemporanea, e sul ruolo che
questo linguaggio può assumere oggi nel progetto dell’opera d’arte. Riprendendo
le linee di ricerca fino ad ora portate avanti, sarà presentata in questa
occasione - anche attraverso un dialogo con gli artisti - una nuova
acquisizione di progetti non realizzati nell’archivio del museo, con i lavori
donati da Mario Cresci, Franco Guerzoni e Giovanni Ozzola, mentre, attraverso
uno sguardo sulla collezione e sul progetto MoRE, i curatori del museo
discuteranno intorno al tema del non realizzato in fotografia, e di come possa
comprendere sia progetti ideati ma non scattati, sia scatti realizzati, ma non
pubblicati o esposti per scelta propria o del committente, arrivando a interrogarsi
su modalità progettuali e usi del e intorno al mezzo fotografico.
MoRE Museum