UNA PESSIMA FIGURA. UN COMPORTAMENTO INDEGNO
Il monumento contro le guerre di Gino Scarsi |
Le due lettere che qui pubblichiamo,
scritte da Gino Scarsi, autore del Monumento contro tutte le guerre, sono indirizzate una all’attuale
sindaco di Acri, dottor Nicola Tenuta, e una (sotto forma di appello) ai cittadini e
agli antimilitaristi in generale di ogni parte d’Italia. Le vicende del monumento le
racconta Gino stesso nella lettera-appello, ma qualcosa sono costretto a dirla anch’io. Il
monumento si trova in Acri, perché a quell’epoca io ero fortemente impegnato, assieme allo scrittore Carlo Cassola, in una intensa ed attiva militanza disarmista. Ero stato io a proporre
a Gino la donazione al Comune di Acri del monumento, ed ero stato sempre io a
tessere i contatti con l’allora sindaco Angelo Rocco e i suoi assessori, per portarlo ad Acri ed inaugurarlo
durante le “Giornate per la pace” svoltesi ad Acri dal 26 al 30 dicembre 1984.
Il successo di quelle giornate fu enorme, come documentato da tivù e giornali,
e come lo stesso Rocco racconta nel suo libro “Memoria e protesta. Acri verso
la rinascita 1944-1989” (Rubbettino editore, 2009), in un capitolo dal titolo
“Prima di tutto la pace”, da pagina 165 a pagina 174, e arricchito anche da
alcune foto.
In quel libro Rocco riporta anche il numero e l’anno della delibera di
accettazione della Giunta municipale: si tratta della delibera n. 640 del 12
ottobre 1979. L’impegno di collocare il monumento in uno spazio pubblico
adeguato, fu tuttavia disatteso. Alle mie rimostranze si rispondeva che ciò
sarebbe avvenuto con la sistemazione di piazza dell’Annunziata e la rimozione
del vecchio rifornimento di benzina. Passarono gli anni e cambiarono le
amministrazioni; la tensione civile venne meno e quanti avrebbero dovuto
vigilare in difesa di questo monumento e del suo forte significato simbolico,
non mossero un dito. Coloro che lo difesero furono meno delle dita di una mano.
Nel 1987 io lo avevo pubblicato assieme agli altri due monumenti presenti in
Acri, in un libro di successo che varcò anche l’Oceano. Col tempo, dal cortile
del Liceo Classico fu portato fuori dal centro della cittadina, e relegato
accanto ai bidoni della spazzatura. Hanno governato la città di Acri in
questo lungo corso di tempo (sono passati ben 31 anni), amministrazioni
comuniste, liste civiche ed esponenti di quasi tutti i partiti presenti sul
piano nazionale, ma non c’è stato un solo amministratore, che abbia avuto la
sensibilità ed il ritegno necessari, per dare una sistemazione a questo
monumento. Lasciamo stare gli idioti (non mancano mai) che hanno avversato le
fattezze mostruose del monumento (come se le guerre, la morte, il
nazi-fascismo, i regimi dittatoriali, fossero visioni da Eden o fossero
delicati come le statue del Canova), almeno quanti avevano in passato avuto un
briciolo di coscienza politica e di classe, non avrebbero dovuto cadere in
questo tranello. Si deve alla testardaggine libertaria di Giuseppe Ritacco
(Geppino), al giornalista Alessandro Feraco e alle pagine di “Odissea” se è
rimasto desto un minimo di interesse pubblico, che ha continuato a parlarne e a
pubblicarne le foto. Ora occorre una svolta, e a tempi stretti. Se il Comune di
Acri non è più interessato al monumento, è giusto che riprenda la via del Nord.
Già alcune città hanno espresso il desiderio di accoglierlo e valorizzarlo.
Alla città di Acri resterà l’infamia di aver mostrato tutta la sua misera
grettezza. (Angelo
Gaccione)
Il monumento in una piazza ad Alba |
Monumento ai caduti e dispersi delle ultime
due guerre
Gentilissimo
Sindaco Dott. Nicola Tenuta
Sono Gino Scarsi l'autore del monumento ai caduti,
ospitato per alcuni anni nella sua città, e attualmente parcheggiato in un
deposito. Lo stato attuale di conservazione dell'opera la rende non
presentabile, ancorché la significativa condanna delle guerre, con le forti simbologie che esprime ,
lo renda particolarmente attuale nel centenario della ricorrenza dell'entrata
appunto dell'Italia nella prima guerra mondiale del 1915. Si rende necessario
un corposo restauro che ovviamente non posso eseguire sul posto. Le avevo già
inviato in questo senso una lettera il 6 agosto 2013, successivamente mia
figlia era stata ad Acri e non trovando Lei, aveva parlato della cosa con il
Dott. Giovanni Cofone. Successivamente dall'inizio di quest'anno ho avuto
positivi contatti on l'Arch. Annunziata
Ranaldi. La stessa mi assicurò che era possibile addivenire ad un
accordo per il restauro dell'opera previa una determinazione indicativa dei
costi da sostenere. Pur considerando la disponibilità al mio apporto personale
di mano d'opera sostanzialmente gratuita, rimangono i materiali, la sabbiatura,
la zincatura. Su queste basi mi sono mosso ed ho trovato un amico trasportatore
che di ritorno da Bari per una consegna passerebbe a ritirare il monumento, e
questo sarà la mattina dell' 8 giugno prossimo. E' mia intenzione di scendere
in Calabria la settimana prima e di riuscire ad essere ad Acri per venerdì 5
giugno, innanzitutto per verificare se esista la volontà da parte
dell'amministrazione comunale, che Lei presiede, di riposizionare in luogo
pubblico il monumento ai caduti contro tutte le guerre, in secondo luogo
trovare un accordo per la parte tecnica relativa al restauro. Si consideri
adeguatamente che questo monumento, costato tre anni di lavoro è stato donato
al comune di Acri, che non sto parlando a titolo personale, ma in
rappresentanza del vasto movimento di opinione che a suo tempo seguì le vicende
relative alle numerose inaugurazioni (fu ospitato da una ventina di città e
cittadine tra cui Alba, Torino, Verona e Reggio Emilia) in modo particolare dal Movimento
Nonviolento, a nome e per conto del quale tratterò con Lei e l'attuale
amministrazione comunale di Acri. Il Presidente Nazionale del Movimento
Nonviolento Massimo Valpiana le farà avere a parte le dovute credenziali. In
attesa di conoscerla personalmente le invio i più cordali saluti
Gino Scarsi
S.O.S. per salvare un
Monumento ed il suo significato
Cari amici,
faccio un appello personale per raccontarvi una vicenda
successa nel lontano 1977, e per raccontarvi l'epilogo che potrebbe avere oggi
con il vostro aiuto.
Il monumento tra i bidoni della spazzatura ad Acri |
SUCCESSE NEL 1977
A Canale, dopo 3 anni di lavoro, presento il MONUMENTO AI
CADUTI E DISPERSI DELLE ULTIME DUE GUERRE, una scultura in ferro battuto del
peso di 25 quintali. Il Monumento suscita scalpore: il concetto di caduto è
ribaltato, non è l’eroe che si staglia ritto in cielo, ma è rappresentato come
una vittima uccisa da un’idra a tre teste, simbolo del potere delle armi, della
dittatura e dei soldi; sul fucile dell'idra una tacca sigilla l’imprimatur
della Chiesa alle due ultime guerre mondiali. La scultura fa il giro delle maggiori
città italiane del Nord grazie al coinvolgimento del Movimento Nonviolento, che
organizza presentazioni e dibattiti a cui partecipano partiti politici,
associazioni, ex-combattenti. (Vedi foto)
Viene sequestrata per due anni e fatta oggetto di atti di
vandalismo nel corso delle esposizioni. In ultimo, provoca 4 denunce per
vilipendio (tutte risolte favorevolmente in Istruttoria).
1984: IL MONUMENTO TROVA CASA AD ACRI (Calabria)
Dopo aver peregrinato in una ventina di città (Alba, Bra,
Saluzzo, Torino, Verona, Mantova, Reggio Emilia, Brescia, Cremona, Desenzano
del Garda, ecc), il Monumento trova la sua collocazione ad Acri (Cosenza), per
la disponibilità dell’amministrazione di allora ad esporlo permanentemente,
condividendo gli ideali di cui il Monumento è portatore.
OGGI
Un particolare del monumento |
Da circa 15 anni il Monumento si trova in stato di
abbandono in un deposito comunale (vedi foto), e nonostante le pressioni di
alcuni cittadini, le varie Amministrazioni che si sono succedute ad Acri non
hanno dimostrato interesse ad una sua ricollocazione. Questo abbandono ha
causato un parziale deterioramento dell’opera. Siccome ritengo che i
significati della scultura abbiano la loro fresca attualità nell’essere “CONTRO
LA GUERRA” e l’essere dalla parte di chi l’ha subìta, vorrei dare una seconda
chance al Monumento, anche spronato dalla posa ufficiale di alcuni Monumenti
alla diserzione/obiezione sia in Francia che in Inghilterra.
Per restaurarlo e consentirne una re-inaugurazione nel
centenario dell’entrata in guerra dell’Italia, l’Amministrazione Comunale di
Acri deve rendersi disponibile ad una restituzione momentanea dell'opera, ma al
momento tutto tace e dal Comune di Acri non ricevo risposte di nessun tipo.
Ho deciso quindi di andare sul posto per verificare la
situazione, e vedrò di essere in Calabria il 5 giugno: nel caso di esito
positivo nella trattativa con il Comune, approfitterò di un viaggio di ritorno
da Bari di un camion della ditta canalese Sandri Trasporti per ”imbarcare” il
Monumento che avrà bisogno di un significativo restauro.
Vi chiedo pertanto un aiuto nel sensibilizzare
l’Amministrazione di Acri, inviando una mail di sostegno a questa iniziativa a
vostro titolo.
Il testo indicativo che propongo è quello evidenziato di
seguito.
Potrete inviare l’email a
e, per conoscenza, a
Vi ringrazio per l’aiuto e vi terrò informati
sull'evolversi della vicenda. Un saluto,
Gino Scarsi
"Gentile
Sindaco,
abbiamo saputo che il MONUMENTO AI CADUTI E DISPERSI
DELLE ULTIME DUE GUERRE, realizzato da Gino Scarsi e fatto proprio dai
Movimenti per la Pace, giace da anni inutilizzato nel Suo Comune, a cui era
stato donato nel 1984 a condizione di una sua pubblica esposizione. Le
chiediamo pertanto di permettere il suo restauro ri-affidandolo al suo autore e
consentendo alla scultura di ridiventare, nel centenario dell'entrata in guerra
dell' Italia nel 1915, un monumento portatore di un significato anticonformista
più che mai attuale contro tutte le guerre. Ci auguriamo che la Sua città
voglia ri-accogliere il Monumento restaurato per una seconda inaugurazione in
un contesto adeguato ad una sua fruizione pubblica.”