AUGURI!
PANE PER I TUOI DENTI…
Il pittore
Giuseppe Denti con queste due “pagnotte” (augurandovi pane e companatico)
formula gli auguri di buone feste a tutti i lettori di “Odissea”.
Lo fa anche Attilio Mangano con questa poesia sul Natale, nella vana speranza che le armi tacciano. Ma taceranno le armi se non chiuderemo le fabbriche di morte e non cambieremo strada nei rapporti di politica internazionale? Lasciamo per un momento (ma solo per un momento) questi tristi pensieri, e abbandoniamoci agli auguri positivi e poetici delle parole e delle splendide immagini fotografiche di Paolo Maria Di Stefano. Ci regala una Milano come raramente l’abbiamo vista: struggente e magica per gli occhi, soffocata dall’inquinamento per i polmoni. Ma oggi è Natale.
Lo fa anche Attilio Mangano con questa poesia sul Natale, nella vana speranza che le armi tacciano. Ma taceranno le armi se non chiuderemo le fabbriche di morte e non cambieremo strada nei rapporti di politica internazionale? Lasciamo per un momento (ma solo per un momento) questi tristi pensieri, e abbandoniamoci agli auguri positivi e poetici delle parole e delle splendide immagini fotografiche di Paolo Maria Di Stefano. Ci regala una Milano come raramente l’abbiamo vista: struggente e magica per gli occhi, soffocata dall’inquinamento per i polmoni. Ma oggi è Natale.
Momenti d’augurio
di Paolo Maria Di
Stefano
Per questo Natale, Alessandra ha
portato in dono augurale il ricordo di un cielo trionfante di colori sopra la
Scala, e lo ha fatto proprio mentre lo smog e la nebbia sembrano riconquistare
anche in città spazi che pensavamo perduti. Un regalo importante soprattutto
per chi non vive a Milano e crede vera
la leggenda del bigio vincente, della caligine e della nebbia perenni. “Il
grigio” -ha ricordato- “è come una tela in attesa di esser riempita di colori:
la casa della creatività.”
Ed ha aggiunto: “Se non ci fosse
il grigio, una buona parte del lavoro del nostro studio e del Cantiere sarebbe
impossibile. Noi progettiamo idee e creatività. Dunque, l’evidenziare quanto
c’è nel grigio, che non è il nulla, bensì attesa. E l’arte, in ogni sua
manifestazione, è soprattutto questo. L’opera è viva nella materia: il pittore,
lo scultore, l’architetto, il musicista, lo scrittore, il poeta l’artista in
genere è colui che la avverte e la rende visibile. La Pietà Rondanini del Castello Sforzesco significa proprio questo:
Michelangelo ha intuito in quel blocco la presenza della figura, e l’ha voluta
così proprio perché si comprendesse che è lì dall’inizio dei secoli e perché si
dubitasse della opportunità di farla uscire dalla pietra dandole contorni
definiti. Sarebbe stato toglierle l’eternità.”
Quando Alessandra parte per la
tangente, parla l’architetto, e non sempre per me è facile seguirla, nonostante
la sua infinita pazienza. E poi, quel suo sorriso annunzia ulteriori
complicazioni.
“Guarda questo cielo: ti pare sia grigio?”
Cielo di Milano da Via Verdi |
“Beh…”
“E ti ricordi come era mutevole? E come cambiava velocemente, quasi per
non restar prigioniero.” incalza Alessandra.
Tramonto su Milano da Via Verdi |
“Nel cielo c’è tutta Milano. Non ti dice niente? Le case…e la
tecnologia…e i simboli del lavoro… O anche la speranza soltanto, e la serenità
e l’ombra delle preoccupazioni. Guarda il cielo sopra San Giuseppe…”
Cielo di Milano da Via Verdi |
“A proposito:… Ma tu lo sai come è nata Milano?...”
Stento a capire, ma parlare con Ale mi piace e mi piace seguirla nel
suo volare in rotte impensabili per lidi a me sconosciuti. Fin dal giorno in
cui, bambina, riempiva la mano di sole e la portava alla bocca: “mangio il
sole”, sorrideva. Ovviamente, non so come e quando Milano sia nata. Ho letto
ipotesi diverse, tutte a mio parere abbastanza incerte, nessuna delle quali
convincente.
“Lo sai -chiede- che Milano è comparsa proprio in questi cieli, in un
tempo colorato d’azzurro? Nessuno lo ha mai pensato; tutti hanno sempre cercato
una data e un luogo di fondazione e si sono nutriti di ipotesi di avvenimenti
dei quali non esiste conferma. Perché -domanda, sapendo che non avrà risposta,
almeno da me- nessuno ha mai pensato al
cielo?”
“?”
“Il cielo è il campo dal quale germoglia ogni cosa; il cielo è da
sempre. Tutto nasce nel cielo. Qualche volta si proietta sulla terra. Dipende…
Milano era nel cielo…un’idea del Cantiere, abbozzata appena, progettata per
consentire l’esercizio della libera creatività a chi fosse capace di guardare
oltre le cose della terra: c’era già Roma, e molte altre erano le città -alcune bellissime- prima che l’dea di
Milano divenisse concreta. E l’idea del Cantiere era che Milano fosse diversa,
significasse qualcosa di più di un insieme urbano ormai tradizionale. Non
soltanto offrire rifugio e sicurezza e soddisfazione agli abitanti:
soprattutto, esprimere la volontà di elaborare l’idea del Cantiere, completarla
portando in Cantiere la realtà della vita terrena.”
Cielo di Milano da Via Cusani
Prosegue: “È per questo che ogni cosa in città sembra tendere al cielo:
per riportarla là dove ha avuto origine e mostrare come il progetto è stato
realizzato…”
|
Suggestivo. Alessandra sa di cosa parla, e come essere convincente. La
ragione di vita di Milano è superare il reale caduco e ricostruire
nell’infinito e per l’eternità l’immagine nobile della natura umana e del lavoro degli uomini. Per questo, è
diversa da ogni altra, non ostenta le proprie bellezze, a costo di rinchiuderle
quasi a proteggerle. E per questo, io credo, non ha mai preteso la qualifica di
città fiorita: per non ostentare la bellezza e la varietà dei fiori che ha
sottratto al cielo per colorare il proprio angolo di terra. Disegna, Milano, le
stagioni, e decora la sua casa con tutti i mezzi a disposizione. La pioggia,
soprattutto, diviene insieme tavolozza e pennello e spatola, a fugare grigiore
e tristezza e fastidio in una con il mostrare aspetti non usuali della vita
della città.
Pozzanghera in Piazza Mercanti |
Anche per questo, per offrire una città nascosta, Milano utilizza tutto
ciò che riflette e in qualche modo distorcendo la pietra ricrea l’immagine a
misura di ogni sensibilità.
E quale augurio migliore di quello di riuscire a leggere la città?
Guglie del Duomo riflesse nell'acqua |
Che è l’augurio che noi tutti porgiamo agli amici, milanesi e non:
riuscire ad ascoltare ed a fare tesoro delle parole segrete di questa città.
Gatto di Livia (Foto: Livia Corona) |
NATALE
Da un anno lo preparano
Il Natale con ricerche di mercato
Dal Natale passato
Lo prevedono
Il panettone
Il discorso del Papa
Il film kolossal
La beneficenza
È tutto programmato
E prevedono anche che qualcuno
Venga fuori
gridando non vale
È tutto truccato
Per lui hanno pronto
Il Natale dell’arrabbiato
Per un giorno faranno la pace
Giusto in tempo per caricare le armi.
Attilio
Mangano