INTERVENTO DI BASILIO RIZZO*
AL CONSIGLIO COMUNALE DI MILANO
Palazzo Marino |
Vorrei,
come ho già annunciato, parlare a favore dei diritti del Consiglio; lo farò
elencando una serie di questioni sulle quali al consiglio non è mai stata
occasione di intervenire.
Ho letto il decreto del
Presidente del Consiglio che dice: “Sul progetto sono stati sentiti il Comune e
una serie di altri enti”. Quando ne abbiamo discusso noi? Chi è il Comune? Ho
chiesto questo documento, ringrazio i nostri uffici che mi hanno immediatamente
dato il testo: l’ho letto. Dice: "… è approvato il progetto Human Technopole
allegato…" . Chiedo l’allegato. Mi rispondono non c’è. Ho visto solo qualche
slide il martedì scorso durante la presentazione al Piccolo Teatro con Renzi.
Post Expo.
Si dice nell’accordo di programma, nel Patto
per Milano: “Facilitare il processo di liquidazione della società Expo”. Quando
ne abbiamo discusso? Non era tutto a posto con un ricco patrimonio attivo?
Arexpo.
Il progetto della società Arexpo: Verde, Human
Technopole, Università, dove ne abbiamo discusso come Consiglio Comunale? Ne
avevamo discusso nel 2011 ed è stato disatteso quello che lo stesso Consiglio
Comunale aveva approvato con una mozione. Le dichiarazioni del presidente di
Arexpo poi sono al proposito davvero inquietanti. E quando si potrà dire che la
discussione sull’assetto urbanistico di Città Studi deve essere contestuale
all’eventuale trasferimento dell’Università a Rho – Pero?
ATM Trenord.
Ho letto sui giornali che è stato costituito
un tavolo di lavoro per preparare le operazioni legate a questo eventuale
accordo, dove e quando abbiamo discusso di questo e dato quest’indicazione? Ci
conviene? Come si lega alle vicende scali ferroviari? Oggi abbiamo letto su
Ferrovie Nord qualche problema di altra natura.
Internazionalizzazione della città.
Devo ringraziare il Presidente della
Commissione ed il Capo di Gabinetto dottor Vanni che sono venuti a riferire
qualcosa, ma discutiamo di scelte fatte da chi? Quando abbiamo discusso di
chiedere l’Agenzia Europea del Farmaco a Milano in questo Consiglio Comunale? Leggo,
sempre dal Patto per Milano: la Giunta ha ravvisato l’opportunità di creare una
società pubblico privata sul modello londinese di London Partner. Posso
ricordare che la competenza a costituire le società è del Consiglio Comunale e
non della Giunta?
Nel Comitato d’indirizzo
di controllo del Patto per Milano, mi sono letto anche questo, credo che
sarebbe utile studiassimo tutti insieme questo, c’è scritto: “È previsto un
rappresentante della città di Milano nel Comitato d’indirizzo e di controllo”:
parole squisitamente affidate al Consiglio Comunale “indirizzo e controllo”. Chi
ha scelto chi sarà questo rappresentante? Chi è il responsabile unico
dell’attuazione dell’intesa? Ad esempio se si dovessero decidere le priorità come
le facciamo a determinare? Potrei
aggiungere altro, ma metto solo i titoli per ragioni di tempo. Sulle aree
dell’ex Ippodromo quando ne discutiamo? Sull’organizzazione della struttura
comunale ho scritto, sono arrivate indiscrezioni, al nostro Direttore Generale
per sapere se è vero che esiste una collaborazione con una società privata
esterna incaricata di questo; ad oggi non ho avuto ancora risposta, basterebbe
dire se è vero o non è vero. Non mi è stato risposto, a proposito di
trasparenza.
È vero che si preparano
grandi rientri nella macchina comunale di alcuni dirigenti del passato? La
riorganizzazione della Polizia Locale avverrà ed in che modo? Dove ne abbiamo
discusso? Le manovre sulle partecipate, che si leggono sui giornali
quotidianamente, dove ne abbiamo discusso? Quando discuteremo di tutti questi
temi? Perché ad oggi il Consiglio Comunale si è riunito e ha discusso di
biglietti, di ambrogini e di altre questioni particolari, mai delle grosse
questioni, quando ne discuteremo dirò la mia, oggi pongo la questione di
principio. Il Consiglio non va coinvolto a monte invece che a valle? Per
ratificare decisioni già prese, come, da chi e nell’interesse di chi? Voglio
manifestare questo disagio e la determinazione a contrastare questo modo,
questa divaricazione nell’azione amministrativa che se fosse preordinata e
scientificamente perseguita sarebbe una sorta di smantellamento del ruolo del
Consiglio comunale per cui in Consiglio si discute di cose minori, mentre le
cose che contano vengono decise altrove, con la beffa, magari, di portarli al
voto in aula quando il processo ormai è irreversibile. Come si fa poi a tornare
indietro.
La buona politica, la
trasparenza e la partecipazione cominciano con il rispetto dell’organismo che
rappresenta la città. Spero che il Sindaco e la Giunta vogliano rendersene
conto.
[*Consigliere
Comunale]