IL CENTENARIO DI CASSOLA
di Vincenzo Pardini
Il 17 marzo 2017 sarà il centenario della nascita
dello scrittore Carlo Cassola.
“Odissea” gli renderà onore come merita, con
testimonianze e ricordi di quanti in vita ne hanno apprezzato le qualità letterarie e la sua rigorosa moralità. In
suo messaggio antimilitarista e pacifista è sempre più attuale, soprattutto ora
che i venti di guerra si fanno sempre più violenti. Lo scrittore Vincenzo
Pardini ha accolto il nostro invito e questa è la sua testimonianza.
Carlo Cassola |
L’amico
Angelo Gaccione, che di Carlo Cassola fu sodale, mi ha chiesto di scriverne un
ricordo.
Non ho mai conosciuto di
persona Carlo Cassola. Enzo Siciliano mi diceva
di fargli visita; avevano parlato di me. Sebbene mi fossi promesso di
farlo, non lo feci. Anche perché sapevo che Cassola non stava bene di salute.
Abitavamo assai vicini, specie da quando lui si era trasferito a Montecarlo,
paese della Piana Lucchese, una piccola grande capitale del vino, e un luogo
molto panoramico, che continua ad emanare una sua antica atmosfera.
Seguivo Cassola sui giornali, leggevo i suoi
“Fogli di diario” sul Corriere e i suoi
libri. Ne avevo, insomma, una certa cognizione, perché un grande autore non si conosce
mai del tutto. Ricordo di lui una foto nella cronaca di Lucca de La Nazione; era insieme ad un cane di razza Pastore Tedesco, forse lo stesso
che gli ispirò Il superstite, e ricordo
che a una domanda del cronista riguardo Lucca, rispose di non poter dire
nulla: non la conosceva bene.
Carlo Cassola con l'attrice Claudia Cardinale interprete del film "La ragazza di Bube" tratto dal suo fortunatissimo romanzo |
Un modo, credo, per non pronunciare
cose sgradite, in quanto Lucca, in ambito culturale, è sempre stata apatica,
ignorando i suoi artisti migliori. A cominciare da scrittori come Arrigo
Benedetti, Gino Cesaretti, Mario Tobino e Guglielmo Petroni, e prima di loro i musicisti Giacomo Puccini e Alfredo
Catalani. Città bigotta e conservatrice, continua a portarsi appresso una
ferrea tradizione fascista.
Carlo Scorza, ultimo
segretario del Partito Nazionale Fascista, vi risiedette per anni, combinandovi
malefatte troppo lunghe da raccontare. Aspetti che, immagino, non dovevano essere sfuggiti a Cassola. Infatti non ho
nessuna notizia che lui abbia frequentato la città, o abbia preso parte a
qualche manifestazione.
Prima che a Montecarlo
aveva abitato sulle Pizzorne, località montana della Lucchesia, dove aveva
scritto il romanzo L’uomo e il cane,
uscito nel 1977. Ripubblicato nella
collana Oscar Mondadori nel 2014, su invito di Alba Andreini, gli ho fatto la
prefazione. Sulle Pizzorne, i suoi vicini di casa raccontavano che non si vedeva quasi mai, e quando lo
vedevano era sempre in compagnia della sua bella moglie. Ogni mattina, però,
udivano il ticchettio di una macchina da scrivere.
Ma non è di questo che
volevo parlare, bensì della ricorrenza del suo centenario dalla nascita (17
marzo 1917), per il quale, a Lucca, si stanno scaldando i motori. Al ministero
sembra infatti sia in via di approvazione il finanziamento del progetto
scientifico(50 mila euro) per valorizzare la sua figura. Il progetto è stato presentato
alla biblioteca statale di Lucca il 14 ottobre, dal sindaco di Montecarlo
Vittorio Fantozzi, dal senatore Andrea Marcucci e dal segretario al Ministero
dei beni e delle attività culturali, Antimo Cesaro.
Carlo Cassola |
Ma più che parlare dello
scrittore Cassola, Marcucci e Fantozzi hanno parlato di sé, elogiandosi a
vicenda, ed elogiando, entrambi, la concessione del governo Renzi, che ha ripristinato
i fondi a favore delle iniziative culturali, inibite dal governo di Mario
Monti. Andrea Marcucci, senatore con alle spalle esperienze in partiti diversi,( da liberale confluì
nella Margherita, e da questa nel PD, fino a salire sul carro di Renzi), ha tra
l'altro detto che Cassola, alla stregua di Pascoli, ha scelto di vivere in un
borgo toscano, trovandovi buona accoglienza e ispirazione creativa. Poi osserva
che Cassola fu un uomo e un intellettuale libero, che non si lasciava
condizionare, e che con le sue scelte aprì gli occhi a molti ragazzi. Ma non ha
accennato, forse perché lui gli non li ha mai aperti, che Cassola profuse molto
del suo impegno a favore della pace, del disarmo nucleare, e della salvaguardia
dell’ambiente, e altro. Come Pier Paolo Pasolini fu un profeta. Non a caso soleva
dire che da una catastrofe nucleare si può riemergere, non da una catastrofe
ecologica; e quanto è avvenuto (lo tsunami nel 2004 nell’Oceano Indiano) e sta
avvenendo(cambiamenti climatici, dissesti idrogeologici e inondazioni anche sul
nostro territorio ecc.) gli sta dando ragione.
Un primo piano dello scrittore Vincenzo Pardini |
Se Marcucci,
renziano della prima ora, è di una sinistra che non ha più una definizione,
visto che ha imbarcato anche Denis
Verdini, Fantozzi è di una destra che guarda con nostalgica simpatia al famigerato
ventennio mussoliniano, tanto da aver dato al suo cane il nome di non ricordo quale evento fascista.
Qualcuno potrebbe dirmi che, nonostante queste anomalie, non certo in sintonia
col pensiero e l’opera di Cassola, questi due stanno facendo qualcosa. Un
qualcosa che è meglio di niente. Sono d’accordo. Se non altro hanno avuto la
buona volontà di voler festeggiare il centenario della nascita Cassola, che visse
a Montecarlo in una solitudine quasi monacale. Gli bastavano le sue idee e la
sua memoria, per svolgere un lavoro che forse lui, più che tale, sentiva una
missione. La missione di voler salvare il mondo da catastrofi diverse e che,
negli ultimi tempi gli valse anche,
perfino da parte dei giornali a cui collaborava da anni, emarginazione ed
ostracismo. Tutto perché diceva la verità, la più dura e la più amara.
Vincenzo Pardini durante un incontro letterario |
Il giorno
del suo funerale, mi hanno detto, pioveva e tirava vento. Forse sarà stato per
questo che non vi parteciparono le istituzioni. Auguriamoci allora che almeno
questa volta la politica si comporti in maniera corretta, rendendogli gli onori
che merita, e non si scada nella solita, inutile retorica a favore dei notabili
di turno. Sarebbe un’offesa alla memoria e al patrimonio culturale che Cassola ci
ha lasciato.
Carlo Cassola |
Carlo Cassola al centro della foto, a sin. Angelo Gaccione, a des. padre David Maria Turoldo a Milano il 14 febbraio 1974 in occasione di un incontro sul tema della pace e del disarmo |