IL VIAGGIO DEL RE
di Max Luciani
Le dita scorrono inesorabilmente sui
tasti, occorre ultimare i preparativi per il viaggio.
Ancora
qualche modifica qua e là e poi tutto sarà pronto per l'avventura più
emozionante della mia vita. Mi fido di te, so che sarai in grado di guidarmi
lungo sentieri inesplorati e non sento il bisogno di avere troppi punti di
riferimento. Non so ancora quale sarà il percorso ma l'importante ora è
partire. Il grande momento è arrivato, inserisci la chiave, si parte.
Tutto è nuovo
qui, strade con un numero incredibile di corsie, il traffico è ordinato e mi
sento proprio a mio agio. Chi guida è esperto, siamo in fuga da un po' ma non
si notano cenni di stanchezza, sono certo di essere in buone mani.
Ora siamo in
coda e riesco a scorgere in lontananza una foresta, l'accostamento cromatico
vivace mi attrae incredibilmente verso quel luogo. Acceleriamo. Presto mi
ritrovo avvolto da un alone di mistero, l'aria è pervasa da un sapore dolce e
tutto intorno a me sembra sorridere.
La surreale
atmosfera giocosa ed il suono dei corni che proviene dall'ignoto mi trattiene
qui come le sirene di Ulisse ma siamo solo a metà del cammino e tra poco sarà
ora di andare.
Non appena ci
mettiamo in movimento, il mondo in cui mi trovavo fino ad un istante fa scompare.
Possibile sia
stato uno scherzo ben orchestrato?
Ci muoviamo
adagio verso nuovi orizzonti, il traffico è moderato ma c'è un'incredibile
armonia che aiuta a districarsi tra queste strade così frequentate. Un
inebriante senso di fratellanza. Sarò forse ubriaco? Tutto a un tratto
l'estrema vicinanza dei miei simili non m'infastidisce più. Il lento incedere
del nostro cammino mi fa riflettere sulla libertà di poter scegliere. Andare
dove ci pare, affiancati ma non imbottigliati, ognuno sul proprio sentiero,
creato pian piano grazie a scelte più o meno giuste ma che comunque ci
appartengono. Tanti singoli elementi che viaggiano paralleli, diversi sotto
ogni punto di vista ma diretti verso la stessa meta. L'importante è non aver
paura di percorrere strade nuove, l'importante è non guardare sempre e solo
nello specchietto retrovisore perché le pagine si voltano in avanti.
Presto, si
volta pagina!
Il viaggio
prosegue fuori e dentro di me, il mio umore è sempre più allegro e l'incedere
maestoso in questo momento ne è la prova.
Chi sta
guidando conosce bene ogni mia caratteristica e sa come sorprendermi, i
sentieri che sta percorrendo sono un vero e proprio inno alla gioia, non ho più
voglia di tornare indietro.
Fiero osservo
la meta che si vicina e lui accelera, accelera sempre di più.
Non ho paura
di ciò che mi aspetta perché ho capito che il domani è formato da tanti oggi e
non da tanti ieri. Scorgo il futuro laggiù ed un brivido mi attraversa.
Vedo una
folla immensa che mi aspetta, è pronta ad accogliermi, sento gli applausi,
fragorosi.
Un'apoteosi
che mi fa sentire realizzato, sono tutti in piedi, sorridenti, felici.
La gente non
smette di applaudire, merito del Maestro, che mi ha condotto al trionfo.
Mi godo
comunque il momento di gloria, sono un Re, un Re minore ma pur sempre un Re.
Scorrere sul
pentagramma di un capolavoro da cima a fondo non è da tutti.
In compagnia
delle altre note mi hai fatto attraversare in quattro movimenti tempi diversi,
allegro, scherzo, coda, adagio, andante maestoso e prestissimo facendo il pieno
di emozioni.
Fughe, pause,
toni, accordi, chiavi, scale da scendere e salire, armonia, il tutto spiegato
nell'unica lingua comprensibile in ogni angolo della terra.
La musica è
la metafora del viaggio della vita ed è il traduttore universale di emozioni.
Grazie per
aver scelto me, caro Ludwig.
Tuo, Re
minore.
[Vienna,
venerdì 7 maggio 1824.
Teatro di
Porta Carinzia
Prima
esecuzione della Sinfonia n.9 in Re minore, opera 125 di L. V. Beethoven]