L’ULIVO E IL SUO RESPIRO
di Filippo Ravizza
Massimo Silvotti |
L'ultimo
libro di Massimo Silvotti, L'Ulivo e il suo respiro, (Puntoacapo
Ed.) appare, a lettura
ultimata, come un affresco che si avvale della conoscenza approfondita che
l'autore possiede, tanto della filosofia occidentale, quanto del pensiero
orientale, buddista e induista in particolare.Un ulteriore forte apporto
teoretico è assicurato anche dalla appassionata conoscenza che il nostro autore
coltiva da sempre per tutte le forme d'arte; in primis la poesia (tra le molte cose Silvotti è anche
l'ideatore e fondatore del Piccolo Museo della Poesia di Piacenza, museo
piccolo solo di nome e primo e sinora unico luogo museale dedicato ad Euterpe
nell'Europa contemporanea) e la pittura. Egli è poeta e artista, autore di
saggi critici tanto letterari, quanto d'arte (su Ungaretti, sui codici
linguistici poetici, sulla poesia del realismo terminale, autore anche del
"Manifesto di Pittura del Realismo Terminale").
Va subito detto come l'approccio preminente in
questo libro sia quello filosofico. Silvotti si interroga articolatamente,
dispiegando l'analisi attenta di
cospique fonti, attorno ad alcune domande
fondamentali e non avanza risposte se non dopo avere descritto nella maniera più illuminante
possibile gli innumerevoli caratteri di
cui si compone l'esperienza della
felicità. Entriamo ora nel vivo del lavoro di questo autore descrivendo la
struttura del libro: esso consta di cinque grandi capitoli: "Natura
della felicità" è il primo, dove si approfondiscono i rapporti e le
dinamiche di causa - effetto tra alcune
inevitabili condizioni e situazioni
esistenziali e la condizione di presenza o assenza di felicità: il dolore, ad
esempio, afflizione che Epicuro considerava totalmente incompatibile con la
felicità, mentre Nietzsche lo pensava
come accadimento inevitabile da accettare, elemento propulsore di quella
reazione vitalistica destinata a costruire la felicità della dispiegata
potenza; ma anche il desiderio, l'arte, la libertà, la relazione, la
semplicità, la fortuna; tutte evenienze e dimensioni strutturali del concetto
di esistenza. La ricerca della felicità non può non essere un cammino su cui si
intersecano tutte queste dimensioni, condizioni, caratteristiche che fanno
parte dell'esperienza esistenziale di ciascuno di noi.
Silvotti con Filippo Ravizza |
Il secondo capitolo
"Felicità e dolore", è dedicato ai rapporti tra la felicità e
la dimensione etica (i concetti di rispetto per gli altri e quello di
"conflitto necessario"); già Aristotele poneva ad esempio l'amicizia
tra le condizioni preliminari necessarie per poter raggiungere
l'autorealizzazione di sé che conduce alla felicità perché, osservava,"non
si può essere felici da soli". Il terzo capitolo del nostro libro si
intitola "Felicità e dimensione politica"; qui si
aprono gli intrecci tra io e noi, tra individuo e polis; tutti i rapporti tra
la felicità collettiva, comunitaria, e quella singola degli uomini che vivono dentro alla polis. La
felicità nella dimensione politica pone poi subito il problema della libertà,
tanto degli individui quanto dei popoli. Massimo Silvotti qui propone il dato
valoriale delle differenze ossia la necessità di passare dalla cultura
del diverso a quella del differente. La differenza, il rispetto per la
differenza, come elemento costitutivo di una libertà che coniughi al proprio
interno curiosità per il differente, empatia, ma anche autoconsapevolezza della
propria identità collettiva. La parte quarta si occupa di "Felicità e
dimensione economica", con tutta la riflessione sul presente, sul
contemporaneo, a partire dai rapporti tra individui nella società
dell'utilitarismo. La società odierna, quella della globalizzazione
finanziaria, porta ad una "globalizzazione delle disuguaglianze" da
un lato e dall'altro ad un consumismo esasperato, fine a sé stesso, etero diretto
(dalla pubblicità agli algoritmi della rete) dall'imponenza mass/mediologica
finalizzata a condizionare in modo sostanziale la libertà di scelta e i gusti
delle persone. Al termine dell'opera, la parte quinta, l'ultima, "Cosmologia
della felicità" che si conclude con un suggestivo paragrafo dedicato
alla "Felicità verticale", quella felicità che una generazione
riesce a trasmettere - grazie all'opera d'arte
e alla scrittura - attraverso il
tempo (verticale), a generazioni future, ancora di là dal comparire nel mondo.
Da questa approfondita descrizione dei caratteri da cui è composta o da cui è
costruita l'esperienza della raggiunta felicità scaturisce ora la parte
propositiva; a tutte le domande fanno riscontro alcune risposte, le conclusioni
e gli esiti di questa ricerca. Silvotti afferma qui la non esistenza di
un'etica della felicità perché semmai, chiarisce, è la ricerca che ciascuno
intraprende che determina delle conseguenze etiche, non c'è cioè alcun a-priori
etico della felicità. Esistono varie dimensioni della felicità, anche se poi,
probabilmente essa è una o non è: la felicità quindi non è argomento solo della
sfera privata, non riguarda solo l'individuo singolo perché, come diceva già
Aristotele, da soli non si può essere felici.
Silvotti con Guido Oldani |
Massimo Silvotti non manca poi di sottolineare come l'economia moderna, "globalizzazione delle disuguaglianze", sia sempre più artefice di un senso di frustrazione e impotenza diffusissimo nel presente. Consci di questo, afferma ancora il nostro autore, pensare la relazione con l'altro come strumento e fine di una ricerca condivisa è ormai indispensabile. Qui l'arte, la cultura, la creatività divengono oggi più che mai vie per la conoscenza di sé, della propria identità individuale e collettiva. Infine, afferma ancora questo autore, è opportuno che la ricerca della felicità trovi, attraverso l'arte e la letteratura, la possibilità di adire ad una "dimensione verticale" della felicità, o della sua ricerca; cioè una dimensione trasmessa "da un tempo storico ad un altro".
Ci piace poi chiudere queste note, citando Massimo Silvotti a
proposito della impossibilità di una felicità insieme all'altro, se non "scambiandosi
uguaglianze", "scambiandosi amicizia".
La copertina del libro |
Massimo Silvotti
L'ulivo e il suo respiro
Ricerca sulla [della] felicità
Puntoacapo Ed. 2020
Pagg. 15o € 15,00
L'ulivo e il suo respiro
Ricerca sulla [della] felicità
Puntoacapo Ed. 2020
Pagg. 15o € 15,00