LA POESIA COME ESPERIENZA UMANA E SOCIALE
di
Angelo Gaccione
Maria Carla Baroni |
Ho una grandissima ammirazione per
Maria Carla Baroni, la pasionaria comunista, saggista e poetessa
milanese per almeno un paio di ragioni. La prima è che pochissimi sanno portare
con un orgoglio il loro essere comunisti con tanta dignitosa sfida quanto lei.
La seconda è che non c’è causa sociale, ambientale, etica, o di qualunque altra
natura che abbia un interesse pubblico e collettivo, in cui Maria Carla non la
trovi coinvolta: acqua pubblica, taglio di alberi, scali ferroviari, diritti
delle donne, antifascismo e così via. Lei c’è sempre. E credo di non sbagliare
se dico che la conoscono tutti. Chi sta in mezzo alle lotte non potrà non
imbattersi in questa donna minuta, ma tenace, e solo Dio sa dove trovi tutta
questa energia, dal momento che passa da un incontro ad una assemblea, da un
direttivo a una mobilitazione, e le 24 ore della giornata non le sono
bastevoli. Te la vedi arrivare con la sua inseparabile cartella piena di
documenti, di appunti, di relazioni, e come se non bastasse trova pure il tempo
di dar voce al suo “assentimento poetico” come direbbe il Manzoni suo
concittadino. Maria Carla ha oramai all’attivo un bel gruppo di libri: si è
occupata di saggistica, ma non ha mai trascurato la poesia. Alla bella età di
ottant’anni (ma lei di questi giovani sprovveduti di venti trent’anni se ne fa un
boccone, quanto a lucidità, consapevolezza, radicalità di idee), ha appena
licenziato la sua nuova raccolta poetica dal titolo Piazze di sogni
incarnati, pubblicato dall’editore Manni nella collana Occasioni e con una
nota introduttiva di Maurizio Cucchi. Il libro è diviso in dieci sezioni: da “I
canti del divenire” a “Omaggio a Milano”; da “Canti di morte” a “Canti politici
e per il Comunismo”. Come si può vedere da questa breve mappa orientativa, nei
versi della Baroni la dimensione pubblica e civile si sposa a quella più intima
e privata (“Canti d’amore”, “Ai luoghi che amo”, ecc.). Ognuno dei lettori,
dunque, può trovarvi qualcosa che più lo seduce, ma quelle piazze dove i
sogni si sono incarnati, suona chiaro e deciso. Le piazze sono il
luogo per antonomasia del pubblico, dello spazio pubblico. Le piazze
presuppongono le lotte, e le lotte sono il lievito che fanno incarnare i sogni,
li rendono concreti. Sono i luoghi delle conquiste, che le idee sociali hanno
elaborato e le lotte reso possibili. Fa benissimo, dunque, questa comunista non
dogmatica e che alla libertà ha dedicato la sua lunga vita, a difendere le sue
poesie comuniste. Pubblichiamo alcuni testi dalle varie sezioni.
*
Casa mia
Casa
mia di bianche pareti
di
rossi divani e tappeti, di lignei
mobili
antichi, di mille e mille libri
casa
pregna di sogni dipinti
dal
mio amore perduto, sei utero
in
cui mi rigenero.
Veglia
funebre
Vuoto
mentre
guardi quel corpo
livido
ancora
più freddo tra i fiori.
Una
morsa di vuoto avvolgente
quando
quel corpo portano via.
Al compagno Marco
Quattrocentottanta
euro
per
vivere un mese
ti
passava il Sistema
compagno
Marco
operaio
malato
anzitempo
pensionato
morto.
Quarta
generazione
Grande
e bello, figlia
il
tuo nudo grembo ovale
accarezzato
da luce ottobrina
colmo
di un bocciolo di donna.
Emma
di quarta generazione
ritorno
nel nome di una madre amante.
Verso Chiaravalle
Alle
porte della mia città
le
grandi cascine tranquille
e
i fiori e gli orti
le
parole d’amore sul ciglio
fra
il prato e la strada
e
tra i pioppi - lontano -
il
bel tiburio dell’Abbazia.
Maria
Carla Baroni
Piazze
di sogni incarnati
Manni
Ed. 2019
Pagg.
128 € 15,00