QUATTRO FORME PER QUATTRO SCULTURE
di
Angelo Gaccione
L'abbraccio (1987)
Gli
studi ritrovati di Max Hamlet Sauvage
Influenzato
da Henry Moore per sua stessa ammissione: “Io sono ossessionato dalla forma e
dalla struttura delle cose. Non dalla forma di una data cosa, ma di qualsiasi
cosa”, Max Hamlet ne ha studiato le opere e ha collezionato come il maestro
reperti minerali, vegetali, conchiglie marine, statuette di ogni tipo. I
quattro disegni che qui presentiamo, tutti realizzati negli anni Ottanta (1980,
1985, 1986, 1987), in effetti guardano a Moore ma non dimenticano la lezione di
altri maestri. Sono rimasti allo stato di appunti, di studi preparatori, queste
forme, ma l’intento era quello di farne delle opere scultoree. Ricomparse a
distanza di oltre vent’anni, nel messaggio che le accompagna è scritto infatti:
“Alcuni di questi disegni preliminari, diventeranno delle sculture in pietra
leccese. Anche le pietre hanno una voce”. Altroché se hanno una voce le
“pietre”! ci sono forme e corpi incisi nella pietra (marmo, terracotta, gesso o
altro materiale, poco importa) che il genio degli artisti ha reso più vivi e
parlanti di un vero corpo vivo. Alla scultura Max Hamlet ha dedicato una parte
significativa del suo lavoro creativo, e ha un retroterra di studio e di frequentazione
di alcuni dei grandi del Novecento; non solo il già citato Moore, ma Hans Arp,
Brancusi, e anche l’ucraino Oleksandr Porfyrovyč Archypenko. I risultati sono
eccellenti, soprattutto le opere realizzate in bronzo con le tipiche figure
dalle teste zoomorfe e dalle atmosfere surrealiste a cui ci ha abituati.
La
pietra leccese è molto duttile e le sue qualità “petrografiche”- come si dice
in termini tecnici - permettono una buona lavorabilità; se si tiene conto anche
delle qualità tonali (basti aver visto alcuni capolavori del barocco salentino
per farsene un’idea), non ho alcun dubbio che le quattro “forme” preparate da
Max Hamlet, riceveranno a lavoro ultimato, cioè diventando vere e proprie
sculture, tutta la magica bellezza che questa antichissima pietra apprezzata da
tanti maestri scalpellini e da tanti abili artigiani, è capace di esprimere.