GIORNATA MONDIALE DELLA PACE
di Amalia Navoni*
Il 21 settembre prossimo
sarà la giornata internazionale della pace. Siamo convinti che per una pace
duratura dovremmo abolire le armi. Abbiamo pensato di scrivere e far scrivere
alle varie autorità (presidente della Repubblica, presidente
del Senato, presidente della Camera, a Senatori e Deputati, ai
Sindaci delle varie città italiane il testo qui sotto riportato.
Ognuno di voi può inoltrare il link di questo scritto e di postarlo su tutti i
Social a disposizione. [Amalia Navoni]
Gentili Signori,
Vi chiediamo di usare la vostra autorità perché
finiscano tutte le guerre nel mondo. Per far questo, secondo noi, occorre
rinunciare alla difesa armata. “Non possiamo sentirci al sicuro seduti su
13mila ordigni nucleari, con una spesa militare che ha superato i 1.981
miliardi di dollari. Dobbiamo uscire dalla logica di morte. Non esiste
guerra senza armi.
Chi produce, acquista, detiene o vende armi a gruppi, fazioni, Stati,
mette in essere un atto di guerra, persegue deliberatamente la guerra, crea la
possibilità del conflitto bellico.
Vi chiediamo quindi di impegnarvi perché l’Italia
rinunci a possedere armi, a far parte di alleanze con finalità militari e a
risolvere ogni controversia attraverso il confronto possibile. Il
dialogo è la sola strada che può garantire una pace duratura e priva di
pericoli per sé
stessi e gli altri. Non abbiamo altra scelta: o abolire le armi e le
alleanze militari o abolire l’uomo. Per la guerra e lo sterminio si
stanziano miliardi, per l’educazione alla pace e alla tolleranza, zero.
Purtroppo viviamo in un’era nucleare, era in cui lo sterminio di tutti si è
fatto tragicamente concreto. Era in cui difendersi con armi nucleari segnerebbe
la fine del consorzio umano. È l’era che ci obbliga a convivere
pacificamente, a mettere la guerra fuori dalla storia se non vogliamo correre
il rischio che sia la guerra a mettere fuori la storia, a segnarne la
fine. Si è pacifisti solo se si è disarmisti, e si è disarmisti solo
se si detesta e si avversa tutto ciò che ha a che fare con il militarismo:
eserciti, difesa, alleanze militari, spesa militare, produzione di armi,
detenzione e commercio di esse. Senza opposizione concreta a questa
materia concreta che alimenta e provoca la guerra, non potrà esserci alcuna
pace e il pacifismo resta una nobile, ma inutile aspirazione”. Confidiamo
nella vostra azione per questa causa.
*Coordinamento Nord Sud del Mondo
Comitato Milanese Acqua pubblica
di Amalia Navoni*
Il 21 settembre prossimo sarà la giornata internazionale della pace. Siamo convinti che per una pace duratura dovremmo abolire le armi. Abbiamo pensato di scrivere e far scrivere alle varie autorità (presidente della Repubblica, presidente del Senato, presidente della Camera, a Senatori e Deputati, ai Sindaci delle varie città italiane il testo qui sotto riportato. Ognuno di voi può inoltrare il link di questo scritto e di postarlo su tutti i Social a disposizione. [Amalia Navoni]
Gentili Signori,
Vi chiediamo di usare la vostra autorità perché finiscano tutte le guerre nel mondo. Per far questo, secondo noi, occorre rinunciare alla difesa armata. “Non possiamo sentirci al sicuro seduti su 13mila ordigni nucleari, con una spesa militare che ha superato i 1.981 miliardi di dollari. Dobbiamo uscire dalla logica di morte. Non esiste guerra senza armi. Chi produce, acquista, detiene o vende armi a gruppi, fazioni, Stati, mette in essere un atto di guerra, persegue deliberatamente la guerra, crea la possibilità del conflitto bellico.
Vi chiediamo quindi di impegnarvi perché l’Italia rinunci a possedere armi, a far parte di alleanze con finalità militari e a risolvere ogni controversia attraverso il confronto possibile. Il dialogo è la sola strada che può garantire una pace duratura e priva di pericoli per sé stessi e gli altri. Non abbiamo altra scelta: o abolire le armi e le alleanze militari o abolire l’uomo. Per la guerra e lo sterminio si stanziano miliardi, per l’educazione alla pace e alla tolleranza, zero. Purtroppo viviamo in un’era nucleare, era in cui lo sterminio di tutti si è fatto tragicamente concreto. Era in cui difendersi con armi nucleari segnerebbe la fine del consorzio umano. È l’era che ci obbliga a convivere pacificamente, a mettere la guerra fuori dalla storia se non vogliamo correre il rischio che sia la guerra a mettere fuori la storia, a segnarne la fine. Si è pacifisti solo se si è disarmisti, e si è disarmisti solo se si detesta e si avversa tutto ciò che ha a che fare con il militarismo: eserciti, difesa, alleanze militari, spesa militare, produzione di armi, detenzione e commercio di esse. Senza opposizione concreta a questa materia concreta che alimenta e provoca la guerra, non potrà esserci alcuna pace e il pacifismo resta una nobile, ma inutile aspirazione”. Confidiamo nella vostra azione per questa causa.
*Coordinamento Nord Sud del Mondo