CILE 11 SETTEMBRE 1973
di
Franco Astengo
Finché
i popoli continueranno a lottare, là ci sarà un’idea di riscatto sociale e di
rivoluzione politica.
Non
possiamo dimenticare il golpe cileno dell'11 settembre 1973 in un momento così
difficile per la ritrovata democrazia cilena: il voto popolare ha respinto il
progetto di riforma costituzionale che avrebbe dovuto superare il tipo di
ordinamento voluto a suo tempo da Pinochet.
Non
è questa la sede per analizzare questa situazione che arriva dopo la vittoria
della sinistra alle elezioni presidenziali, a dimostrazione di una complessità
della vicenda politica cilena che ha bisogno di grande attenzione e capacità
d'analisi. L'occasione è quella di un ricordo di una giornata tragica per la
democrazia e la volontà di riscatto dei popoli che non va dimenticata come
monito ed esempio. L'11
settembre 1973 in Cile il golpe fascista sostenuto dall'amministrazione USA,
dal segretario di stato Henry Kissinger, col massacro di migliaia di cileni
pose fine al Governo di sinistra, democraticamente eletto, di Unidad Popular
guidato dal socialista Salvador Allende. Un'esperienza politica avanzata di
democrazia e socialismo, quella di Unidad Popular, che avrebbe potuto cambiare
il corso della storia del Cile, avere ripercussioni internazionali, essere
d'esempio per diversi altri Paesi del mondo. La vicenda cilena,
che pure diede origine a un ampio dibattito nel movimento comunista
internazionale, deve rimanere nella memoria collettiva come un esempio e un
monito incancellabili, in particolare in questi tempi dove davvero si sta
cancellando tutto quanto è stato fatto, tra luci e ombre, vittorie e sconfitte,
per il riscatto del proletariato di tutto il mondo.
L’11 settembre 1973, il giorno della
“macelleria americana” resta intatto nella nostra mente e nel nostro cuore
accanto ai grandi passaggi della storia del movimento operaio internazionale:
dalla Comune di Parigi alla Rivoluzione d’Ottobre, alla guerra di Spagna alla
vittoriosa resistenza al nazi-fascismo, alla rivoluzione cinese, cubana,
vietnamita, alla liberazione dei popoli dell’Africa e dell’Asia dal giogo
coloniale, alla fine dell’apartheid in Sud Africa. L’11 settembre 1973, il
giorno della caduta avvenuta a mano armata con l’assassinio del “Compagno
Presidente” ricorda il giorno di una sconfitta. Per noi che continuiamo a
credere nell’ideale, è uno dei giorni di quell’“Assalto al Cielo” verso il
quale dobbiamo continuare a tendere con la nostra volontà, il nostro impegno,
il nostro coraggio.