ODIO DI
CLASSE CONTRO I PIÙ FRAGILI
di Angelo Gaccione
Viviamo in un Paese che pare governato dall’assurdo e dove la
comune logica, che pure non necessita di grande sforzo mentale, ci sembra rovesciata.
Ma si tratta di scelte deliberate, di un sadico consapevole odio di classe e di
ceto, ai danni dei più poveri e dei più fragili. Vediamone un esempio concreto
riferito al calo delle nascite e all’invecchiamento della popolazione. La lagna
di governi, esponenti politici e imprenditori vari, è sommamente ipocrita: si
lamentano del calo demografico, ma le risorse che potrebbero aiutare ad
invertire la rotta viene destinata al settore della guerra invece che alle famiglie,
alle casalinghe senza risorse, all’istruzione dei giovani. E quando parlano di
incremento delle nascite non pensano che ad un’unica cosa: a schiavi per lavori
precari e sottopagati, a braccia da impiegare perché possano sostenere il
sistema pensionistico a rischio (per tutti, ma non per loro), e ora, con il clima
internazionale peggiorato, a carne di cannone per le guerre. A chi si chiede di
incrementare le nascite? Non ai benestanti che se lo potrebbero permettere, e
se ne guardano bene, ma alla gente immiserita che diverrebbe ancora più misera
mettendo al mondo dei figli, e già in lotta quotidiana con la disoccupazione,
il caro affitti, le bollette, il costo della vita, la carenza di servizi,
l’impossibilità di curarsi in modo decente. Alle giovani coppie senza
prospettive che metterebbero al mondo altri schiavi condannati ad una
istruzione dequalificata, e farebbero aumentare, questo sì, la disoccupazione. Chiedono
a coppie in difficoltà di procreare, ma nello stesso tempo introducono sistemi
automatizzati, robot e umanoidi in ogni settore lavorativo, eliminando
personale e non preoccupandosi minimamente del suo destino sociale. Se davvero
fossero preoccupati dell’economia del Paese e del suo buon andamento, credete
che tollererebbero una evasione fiscale così vasta e criminale facendo pagare
le tasse solo ai ceti più fragili e a quanti vengono tassati direttamente alla
fonte? Permetterebbero che negrieri e caporali continuassero impunemente a
succhiare il sangue a migranti tenuti volutamente nell’illegalità e in
condizioni di vita da favelas? Che i morti sul lavoro fossero tre al giorno
senza muovere un dito per impedirlo? Sono solo alcune delle tante domande
retoriche che ognuno può formulare.