IL COLPO DI MANO DEL GOVERNO
di
Alfonso Gianni
In merito alle osservazioni di
Franco Astengo su “Odissea” di ieri. https://libertariam.blogspot.com/2024/11/la-consulta-e-il-referendum-di-franco.html
Fermo restando che bisognerà leggere in
modo accurato le motivazioni della sentenza della Corte Costituzionale, mi
sembra chiaro che comunque la si rigiri questa è una prima sconfitta della
maggioranza e del governo e un’affermazione delle tesi dello
schieramento referendario. Ma l’obiettivo non è ancora interamente raggiunto.
Quindi, come si suole dire la lotta continua.
Nell’immediato bisogna chiedere al
governo di fermare le trattative già iniziate con alcune regioni per la
devoluzione di materie considerate non Lep. Trattative che a questo punto si
basano sul vuoto, visto che la sentenza della Consulta già riduce il testo
Calderoli quasi a un guscio vuoto. Del resto un governo degno di questo
nome avrebbe dovuto attendere il pronunciamento della Corte Costituzionale sul ricorso
delle regioni, il giudizio di ammissibilità dello stesso quesito da parte della
Corte, prima di cercare di costituire il fatto compiuto del raggiungimento
delle intese con le regioni, con l’evidente scopo di condizionare l’orientamento
della Corte Costituzionale. Come si vede non ci è riuscito e quindi, a
maggior ragione, ora quelle trattative si devono fermare. Sempre a
rigor di logica il quesito che propone l’abolizione integrale della legge
Calderoli rimane in piedi. Proprio perché non è un quesito parziale e proprio
perché la Corte non ha giudicato complessivamente incostituzionale il
testo di legge. Ma proprio per questo il quesito referendario interamente
abrogativo ha non solo ragione, ma necessità di esistere. Ovviamente la difesa
della possibilità dei cittadini di esprimersi attraverso lo strumento di
democrazia diretta rappresentato dal referendum verrà contrastata dalle forze
della maggioranza, la quale marcia spedita sulla strada dell’erosione della
democrazia, pezzo per pezzo. Ma anche questa è una ragione in più per battersi
per il mantenimento del quesito integralmente abrogativo. La sua negazione, da
qualunque parte provenga, sarebbe un vero e proprio scippo.