IL TEMPO È SEMPRE GALANTUOMO
di Chicca Morone
Mi è
capitato più volte di assistere a deliri di onnipotenza da parte di persone
apparentemente equilibrate: bastava una semplice frase di dubbio e dall’alto
del loro sapere la mia visione da “casalinga di Voghera” veniva screditata e
messa all’angolo. Partendo dal concetto che per fare una torta di mele ci
vogliono ingredienti giusti in una giusta misura, ho sempre pensato che la
mancanza di uno solo dei componenti destinasse al fallimento il progetto. Così
quando mi spiegavano che per far progredire il fatturato di una casa editrice
era necessario pubblicare un tot di libri al mese, facevo presente che se più
del 50% delle opere erano delle solenni porcate prima o poi qualcosa si sarebbe
inceppato. Così nell’ambito del giornalismo: non è solo l’avvento di Internet
ad aver fatto colare a picco le vendite dei giornaloni, al cui tamponamento si
è ricorso più volte con la danza dei direttori… la realtà vissuta dalla
popolazione si è dimostrata troppo lontana dalla propaganda ignobile perpetrata
dal mainstream e questo ha avuto il suo prezzo: disdette da abbonamenti,
chiusura di edicole, enormi i resi, incremento di sostegni alle varie radio e
televisioni private, nonostante i ricatti ai singoli giornalisti, personaggi
angariati da sanzioni degne del più feroce regime stalinista.
È di questi giorni la notizia della
cessione - da parte della Gedi - di tutte le attività editoriali (La Stampa, la
Repubblica ecc.) che fanno capo al gruppo Exor, all’Antenna Group dell’armatore
greco Theodore Kyriakou.
Risulta, questo imprenditore,
essere amico intimo di Trump e non c’è da stupirsi perché dopo il 1992 e la
“felice” crociera del Britannia in acque internazionali, i gioielli italiani
sono stati implacabilmente svenduti a imprese straniere: nulla di nuovo sotto
il sole, dunque.
Il patrimonio pubblico italiano -
con una certa visibile soddisfazione da parte del fautore di tale progetto, il
grande economista Mario Draghi, allora Direttore Generale del Tesoro italiano,
in seguito assunto dalla banca d’affari Goldman Sachs - all’epoca è stato saccheggiato
a 360°: perché dunque stupirsi oggi se un privato cede un’attività, che non
rende quanto dovrebbe, a un altro privato? Strana però la coincidenza del
documento della Casa Bianca firmato dal presidente Trump “Strategia di
sicurezza nazionale degli Stati Uniti d’America” che condanna l’Unione
Europea e mette fine al governo mondiale, quello in cui si vagheggiava la fine
delle sovranità nazionali e la costruzione di una governance globale, gestita
da blocchi geopolitici internazionali, i quali a loro volta rispondevano a
interessi di natura privata bancaria e finanziaria.

Enrico Mattei
Sull’altare del progetto
dell’unico governo globale sono stati sacrificati personaggi del calibro di
Enrico Mattei, un uomo che aveva fatto un accordo più che vantaggioso sia per i
compratori (noi) sia per i venditori (paesi arabi) del petrolio.
Henry Kissinger in persona aveva
avvertito Aldo Moro del pericolo che correva con la prosecuzione del suo
progetto di compromesso storico e abbiamo assistito al suo assassinio ad
opera delle Brigate Rosse dal colore leggermente atlantista.
Bettino Craxi si era salvato rifugiandosi
in Tunisia, aveva avuto l’ardire di proclamare la sovranità territoriale
italiana a Sigonella, schierando i Carabinieri armati intorno ai militari
statunitensi che pretendevano di trasferire i terroristi dell’Achille Lauro in
America.


H. Kissinger
Non miglior fine hanno fatto i vari
Slobodan Milosevic e Mu’ammar
Gheddafi…
Sinceramente che si chiami Trump,
Superman o Pippo, chiunque abbia il potere di trarre l’Italia fuori dal pantano
in cui è stata cacciata con l’avvento dell’Unione Europea, corredata dalla
nascita della moneta unica, mi trova perfettamente d’accordo: dati alla mano,
l’enorme buco nero in cui siamo piombati per mano di un gruppo di criminali
dediti al proprio profitto, non è più accettabile.
La casalinga di Voghera che alberga
in me preferirebbe avere enormi quantitativi di farina, uova, burro, zucchero,
mele e lievito per poter dar da mangiare a quei bambini affamati che compaiono
sullo schermo tra tende e macerie; inoltre non tollera di sentire Ursula Von
der Leyen, leader dell’Unione Europea, dichiarare questa essere fondata sui
valori del Talmud, perché fino a prova contraria la religione italiana è il
Cristianesimo.
E se buonanima il conte Richard Nicolaus di Coudenhove-Kalergi (figlio di
un diplomatico austro-ungarico, e della giapponese Mitsuko Aoyama, discendente di una nobile famiglia di Samurai)
convinto della importanza di mescolanza etnica dalle proprie origini, fosse
ancora vivo, forse si accorgerebbe di quanto poco l’immigrazione di massa e il
tentativo di cancellare i tratti distintivi delle nazioni sia stato un
farneticante processo di globalizzazione ormai sconfitto.
Questo il progetto del presidente
americano di cui non si conoscono ancora in modo sicuro tutte le coordinate: si
sussurrano “particolari riguardi” verso nazioni che non aderirebbero
entusiasticamente al progetto di riarmo europeo. Nonostante l’apparente
docilità nei confronti dei “Volonterosi” l’abbraccio di Giorgia Meloni al
frastornato Zelenskji, pellegrino tra i vari capi di stato, appariva meno
caloroso di qualche mese fa e l’ufficiale nostra non partecipazione
all’acquisto di armi dagli USA da inviare in Ucraina, segnala l’inversione di
rotta.





