IL PROCELLUM
di Filippo Senatore
La sentenza
della Consulta pur paludata dal linguaggio curiale si è abbattuta sul sistema
della rappresentanza con la stessa veemenza dei dardi di Ulisse che fece strage
dei Proci usurpatori. L’eroe di Itaca rese
giustizia sommaria dopo due
decadi di assenza. Oggi la situazione
italica è analoga dopo 20 anni di
violazione delle regole di rappresentanza. Nemmeno la legge Acerbo del 1923
aveva osato così tanto. In sintesi il
Porcellum è il coronamento di un sistema
consociativo tendente ad avere come
perno un ineleggibile detentore di una concessione in regime di monopolio.
Modellando la legge Matterella, ad uso personale nel 1994 è stato instaurato dal monopolista un sistema
extracostituzionale con nomina diretta del premier con il beneplacito degli ex
fascisti e bolscevichi… Un’apposita Commissione bicamerale istituita nel 1996,
calpestando l’articolo 138, avrebbe voluto legalizzare il modello golpista
sudamericano del Pascià di Arcore. Casualmente non è arrivata in fondo ma lo
scempio del premierato si è consolidato. Una legge di dubbia costituzionalità (
voluta da un ex repubblichino e dal cosiddetto “eroe” di Mani Pulite) ha previsto il voto all’estero di “ non
italiani di terza generazione” privi i conoscenza della lingua e della storia”. Razzi è l’esempio evidente della cialtroneria
pseudo democratica. Una rappresentanza troppo marcata data con un pugno di
mandando in parlamento troppi deputati e senatori privi di una coscienza di
nazione. Nessun Paese al mondo permette un’ aberrazione simile. I voti senza
modifica costituzionale almeno andavano inseriti nei vecchi collegi di
appartenenza. Tale legge paradossalmente ha impedito il voto ai cittadini
italiani momentaneamente all’estero.
Somma iniquità si aggiunge agli stranieri residente da
anni in Italia che pagano le tasse cui è impedito l’esercizio di voto. Un
referendum costituzionale ha sancito l’intangibilità anche della seconda parte
della Carta. Le modifiche successive hanno determinato il dissesto della finanza regionale
(cosiddetta federale) e l’introduzione i un pareggio forzoso in
bilancio. follia economica e legislativa che rischia di gettare l’Italia nel
dissesto. Il Porcellum abrogato dalla Corte Costituzionale è vissuto 8 anni per tre legislature operando nell’illegalità
costituzionale premiando maggioranze
fuori misura e con rappresentanza degli apparati, dei comitati di affari e
delle cricche. Due elezioni presidenziali fuorilegge. Un sistema che ha favorito
per anni condannati definitivi fino al lungo braccio di ferro della decadenza
di Silvio Berlusconi. Nelle more una “maggioranza a larghe intese” vuole
abrogare il cardine della democrazia: l’articolo 138. Abusi che
continuano con promesse di abolire il Senato e altre nefandezze. Con quale diritto
un parlamento di nominati (compreso M5S teleguidato da Grillo) pretende di
cambiare la sala di Ulisse? Pretende
prebende, vitalizi e pensioni senza titolo, senza un voto che li legittimi.
Almeno il pudore di condurre i lavori parlamentari nella maniera ordinaria di
un “liquidatore” Che voti una legge elettorale decente per andare al voto. Subito!