MINIMA IMMORALIA
Nella rivista “Una Città” troviamo questa notizia tratta
da “La Fiera Letteraria” del novembre 1948.
“La Camera italiana si compone di 443 deputati: ossia,
sopra una popolazione di circa 23 milioni, un deputato per ogni 60 mila
abitanti. Sono già state convalidate 438 elezioni: presto saranno decise le
altre. Di questi 438 deputati, da parte di 7 dimissionari e 5 morti che, ben
inteso, non contano più, 2 sono principi, 3 duchi, 29 conti, 23 marchesi, 26
baroni, 50 commendatori o gran croci, 117 cavalieri, de’ quali 3 della Legion
d’onore; 135 avvocati, 25 medici, 21 ingegneri, 10 preti, fra cui Apollo (!)
Sanguinettti, uno de’ più ostinati seccatori del Ministero, Ippolito Amicarelli
e Flaminio Valente, sacerdoti silenziosi; 1 prelato, 4 ammiragli, 23 generali,
13 magistrati, 52 professori od ex professori o che si danno come tali, 13
colonnelli, 6 maggiori, 5 consiglieri di Stato: in realtà 69 impiegati in
attività di servizio, sopra 88 ammessi dallo Statuto; un bey dell’impero
Ottomano, l’onorevole Paternostro, 2 ex dittatori, 2 ex prodittatori, 19 ex
ministri; 6 o 7 milionari, 5 banchieri, 8 commercianti; 25 nobili senza titolo,
altri senza professione, 4 solo letterati, e Verdi, il maestro Verdi!”.
Il quale Verdi era stato pressoché obbligato da Cavour a
presentarsi alle elezioni per il collegio di Busseto. Sapevamo che il
Parlamento uscito dal Risorgimento aveva escluso il popolo, ma ignoravamo che
lo avesse fatto a questi livelli. Va detto però che mancavano i delinquenti. O
no?
F. P.