Una legge che contrasti l’omofobia
Ciao Angelo,
Alcuni ritengono
che non vi sia una emergenza omofobia in Italia, nonostante l'Italia sia
superata persino da Albania, Lituania e Polonia nella classifica del
riconoscimento dei diritti civili lgbt in Europa, nonostante la
European Union Agency for Fundamental Rights (FRA) individui nell'Italia uno
dei paesi a più alto rischio omofobo, nonostante il Parlamento europeo e la
CEDU abbiano più e più volte richiamato l'Italia. Non bastano i richiami e non
bastano i morti (si ricordi che l'Italia è il secondo stato in europa per
omicidi di persone transessuali). Non bastano i pestaggi delle persone
lesbiche, gay, bisessuali e transessuali (LGBT). Non bastano le parole d’odio
puntualmente vomitate anche sui mass media, oltre che nella quotidianità della
vita sociale, come se fosse cosa normale. Non bastano i gesti estremi di chi
non ce la fa a rispondere all’odio con l’autoaccettazione e l’autoaffermazione
di sé (almeno il doppio delle probabilità di aver pensato al suicidio, rispetto
alle persone eterosessuali, secondo gli studi). Mentre l'Europa da diversi anni ha adottato politiche ben precise e
determinate per tutelare i cittadini LGBT con reali misure di inclusione
sociale (pensiamo solamente ai Paesi Bassi che hanno predisposto un piano
triennale con ben quaranta progetti in materia LGBT ed hanno una percentuale
imbarazzante di accoglimento sociale... ben l'87% delle persone si sono dette
favorevoli a una assoluta equiparazione tra persone eterosessuali e omosessuali
sul piano normativo) l'Italia è riuscita a far sistematicamente naufragare
tutti i progetti di legge, ad oggi anche il testo sull’omo-transfobia. Quel che è peggio, proprio
sull’estensione della Legge Reale-Mancino oggi assistiamo ad un offensivo e
imbarazzante balletto attorno ad una non meglio identificata libertà di
opinione, con emendamenti e subemendamenti decisamente peggiorativi. La legge
Reale-Mancino c’è dal ‘75, è stata modificata e ampliata nel tempo, fino ad
includere i fenomeni di intolleranza e di violenza nei confronti degli appartenenti
alle minoranze linguistiche. Nessuno che sia mai stato messo in carcere per la
semplice espressione di opinioni, perché il sistema giuridico ha i suoi
anticorpi per contemperare i diritti, quello ad esprimere opinioni e quello a
non essere oggetto di violenza motivata da odio. E infatti nessuno che abbia
mai posto la questione della libertà di opinione. Perché proprio oggi? Semplice: perché si parla di persone
gay, lesbiche, bisessuali e transessuali. E perché omofobia e transfobia, nella
loro violenza pratica o verbale, difendono un’idea di società che ritiene le
persone LGBT fondamentalmente inferiori. Un’idea di società che è dura a
morire. Noi non ci arrendiamo
all’odio e diciamo no a questa idea di società. Vogliamo una legge che senza se
e senza ma, senza salvacondotti e annacquamenti, stabilisca anche per i crimini
d’odio omofobico e transfobico quello che stabilisce da decenni anche per
diverse altre fattispecie. Possiamo farcela. Firma e condividi anche tu questa
petizione indirizzata ai senatori della Commissione Giustizia del Senato.
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