Film
Après mai
di Mila
Fiorentini
Nel quadro del tema del Maggio ’68,
Film e incontri legati al Maggio francese, nell’ambito della mostra “Nascita di
una Nazione” in corso a Palazzo Strozzi (dal 16 marzo al 22 luglio 2018) l’Institut
français organizza un ciclo di incontri e di proiezioni.
Scatenati da una rivolta della gioventù studentesca di Parigi che
si estese al mondo operaio e praticamente a tutte le categorie della
popolazione sull'intero territorio nazionale, gli eventi del '68 restano il più importante movimento
sociale della storia di Francia del XX secolo. In Francia queste
manifestazioni acquistano un tono particolare perché si aggiunse il 13 maggio
1968 il più importante sciopero
generale della V Repubblica che paralizzò completamente il paese
per diverse settimane, accompagnandosi ad una generale frenesia di discussioni,
dibattiti, assemblee generali e riunioni informali, che si svolgevano ovunque.
La Francia si annoiava, il Gaullismo era al tramonto, finché poi arrivò la
primavera del 1968.
Il
Calendario cinematografico inizia il 24 maggio con APRÈS MAI, film del 2012, in Italia uscito con il titolo Qualcosa nell’aria, per la Regia di
Olivier Assayas, che appare come un film realmente girato nel 1971, l’anno che
appare all’inizio del film, la cui vicenda prende avvio dalla ribellione degli
studenti in favore dei dirigenti arrestati della sinistra proletaria: la
manifestazione viene duramente repressa dalla polizia e un ragazzo perde un
occhio. Una ricostruzione vintage impeccabile, con una fotografia curata, e il
mezzo, lo stile e il linguaggio che sposano il contenuto evocato. Molto curato,
è un documento dettagliato di quella rivolta studentesca contro l’autorità, la
scuola, le condizioni di lavoro, dalla parte degli operai, vissuta à bout de soufle, con un accento
romantico, malgrado tutto, un’ingenua presunzione utopistica e molta
confusione. La rivoluzione politica si sposa infatti con quella sessuale, in
una continuità intrecciata, dalla presa di coscienza un po’ superficiale. Il
film, con Clement Metayer, Lola Creton, Felix Armand, Carole Combes, India
Menuez. Ben costruito nel seguire parallelamente le vicende di vari
adolescenti, che si relazionano tra loro, cercando ciascuno la propria via, di
fuga prima, di costruzione poi. Il sapore che resta è amaro, come la sensazione
che tutto vada in fumo con il rischio di assimilazione a quella borghesia tanto
contestata. Non è un caso forse che gli operai, evocati costantemente, non si
vedano mai; mentre lo sfondo di riunioni, occupazione, feste e festini siano
sempre case alto borghesi. Interessante la costruzione di una sorta di film nel
film che fa di Après Mai, presentato
alla 69° Mostra del Cinema di Venezia dove ha conquistato il premio Osella per
la miglior sceneggiatura,
poi a Toronto, San Sebastián e New York, che diventa una riflessione sul
cinema, sul linguaggio e sul mondo della cultura. Il film, che ha una
componente autobiografica, è un ritratto delle conseguenze del maggio francese,
ma anche una riflessione sull'adolescenza e l'idealismo rivoluzionario ai
giorni nostri che spesso si perde nei meandri di discussioni su dettagli che
perdono il contatto con la vita reale, come il ruolo dei trozkisti e la
separazione ad un certo punto da parte dei rivoluzionari dallo stesso partito
comunista, per abbracciare una linea estrema anarchica, in Francia; di lotta
armata, in Italia. Purtroppo la cinematografia di Assayas, ex redattore dei Cahiers du cinéma, non è molto
frequentata in Italia ed è pertanto un’occasione importante. I protagonisti
sono aspiranti pittori e disegnatori; una danzatrice che vuole recuperare il
senso orientale di “danzare per gli dei” che, dopo una fuga in India,
raggiungerà il padre diplomatico a New York, per tentare l’ammissione in una scuola
di danza e abbracciare una via seriamente; nonché cineasti che vogliono
promuovere un cinema alternativo fatto di reportage, di film documento sulla
realtà degli ultimi, siano gli operai delle nostre fabbriche o gli oppressi in
Laos o in Cina. Non siamo di fronte a un film sul ’68 e crea un’inversione
rispetto a quanto racconta nel film: il cinema di pura denuncia e
documentazione, rivolta al popolo che vuole la verità. Al contrario, Après mai, resta anche un viaggio
introspettivo soprattutto nel personaggio centrale, Gilles, un adolescente che
si dibatte nei meandri della sua passione per la pittura, dell’innamoramento
per donne che lo affascinano e lo lasciano per seguire personaggi più
determinati nella “lotta”, alla ricerca di una maniera diversa di fare cinema
anche rispetto al padre, che sembra scrivere mediocri sceneggiature di Maigret.
Il film racconta le
vicende, dopo una bravata notturna e un incidente incorso, di alcuni liceali
interpretati da “attori per caso”, scelti appositamente attraverso un
casting tra strada e circoli giovanili, si trasferisce lontano da Parigi
dove l’atmosfera era troppo calda. Alcuni intraprendono un viaggio in Italia,
fermandosi a Firenze, proprio nei luoghi intorno alla sede attuale
dell’Institut français, e proseguendo verso il sud, in direzione Reggio
Calabria. Sublime la scena che ricorda le installazioni di Bill Viola della
prima ragazza amata dal protagonista che perdendosi nella fuga-ricerca di sé,
alla fine viene avvolta in un fuoco, l’incendio divampato nella villa in cui è
in corso una festa.
Il ciclo si concluderà in occasione della festa
nazionale francese: Libertà, uguaglianza e fraternità, a 50 anni dal
“Mai 68” che si svolgerà nella notte tra il 13 ed il 14 luglio.
Après Mai
Regia
e sceneggiatura di Olivier Assayas
Interpreti
Clement Metayer, Lola Creton, Felix Armand, Carole Combes, India Menuez
Anno
di uscita 2012
In
Italia 17 gennaio 2013
Titolo
italiano Qualcosa nell’aria
Genere
Drammatico
Durata
122 minuti
VO francese con sottotitoli in italiano
Ingresso libero