MA QUALE TERZA
REPUBBLICA?
di Franco Astengo
“Se parte questo governo
parte la Terza Repubblica”: “vox clamantis in Movimento 5 stelle”, levatasi in
questi giorni convulsi di trattativa dove tutto sparisce, da Gaza ai morti sul
lavoro in Italia, sublimandosi nel sacro rito della lotta per il potere. È il caso
di fare i pedanti e di mettere i puntini sulle “i”: non nasce nessuna “Terza
Repubblica”, anche perché non è mai nata la “Seconda”.
La
Francia ha numerato le sue “Repubbliche” sorte a seguito dal mutamento
(radicale) della forma di Stato o della forma di governo: dalla Monarchia
Assoluta alla Repubblica, dalla Monarchia Costituzionale alla Repubblica
parlamentare, dal Secondo Impero alla Repubblica parlamentare, dalla Repubblica
parlamentare alla Repubblica (semi) presidenziale, tanto per riassumere
all’ingrosso. In Italia la Repubblica nasce dal Referendum istituzionale del 2
giugno 1946 e si dota di una Costituzione che entra in vigore il 1 Gennaio 1948
e che sulla Forma di Stato e su quella di Governo è rimasta invariata da
allora. Tutti
i tentativi di modifica della Costituzione,
dal semi -presidenzialismo presente nel testo conclusivo della
Bicamerale del 1997, al rafforzamento del potere dell’Esecutivo nei confronti
del Parlamento, operazione tentata sia dal centro destra sia dal centro sinistra,
alla modificazione del bicameralismo paritario, sono falliti e per due volte
(2006 e 2016) grazie ad una maggioranza rilevante nel voto popolare.
Di
fronte ad affermazioni come quelle riguardanti un’ipotetica “Terza Repubblica)
il livello di vigilanza democratica attorno al testo-cardine della nostra vita
politica deve essere assolutamente alzato mobilitando tutte le forze
disponibili.
Basta
dare un’occhiata agli articoli della Costituzione che riguardano le funzioni
del Parlamento, del Presidente della Repubblica e del Governo.