Da un po’ di tempo
“Odissea” si avvale, per migliorare gli scritti di tanti nostri distratti
collaboratori, di un occhio vigile ed attento: quello dell’amico, collaboratore
e poeta calabrese Nicolino Longo. È lui che si è assunto il compito di
controllare i vari refusi di battitura segnalandoceli tempestivamente. Il
monitor si sa è traditore, ed i tasti a volte basta solo sfiorarli perché
combinino guai. Sempre buona pratica sarebbe fare una stampata del testo,
rileggerlo ed emendare gli errori prima di inviarlo in redazione. Ma anche così
non è detto che i refusi si rivelino all’occhio di chi ha scritto. Quasi tutti
noi facciamo una lettura mentale e gli errori inevitabilmente ci sfuggono.
Succede anche a Longo, che più e più volte ci segnala -a posteriori- refusi sui
suoi stessi scritti di cui i nostri lettori, e noi con loro, apprezzano
l’ironia, l’efficacia e la bellezza, sia che si tratti di poesia, sia che si
tratti dei suoi acuti e fulminanti aforismi. Lo vogliamo ringraziare
pubblicamente dedicandogli questo testo poetico dal titolo “Il refuso” riprodotto
anche nella sua variante. (a.g.)
IL REFUSO
Maligno si è infilato tra le
righe
di una pagina che a tutta prima
pareva perfetta
e forse lo sarebbe stata
se, quel farabutto,
approfittando della svista
di un computer molto serio
e compassato,
non avesse trasformato
il passo più prezioso della prosa
da realismo terminale
in realismo verminale.
[Milano, 2018]
VARIANTE
Maligno si è infilato tra le
righe
di una pagina che a tutta prima
pareva perfetta
e forse lo sarebbe stata
se, quel farabutto,
approfittando della svista
di un computer molto serio
e compassato,
non avesse trasformato
il passo più prezioso della prosa
da gloriose amate masse
in gloriose amate tasse.
[Angelo
Gaccione]