di Comitato Torrente
Seveso
Il torrente Seveso oggi non
è vissuto come una risorsa ambientale ma come un problema.
Un problema perché:
a.)la politica del
territorio, che si è perseguita per anni, ha ridotto la permeabilità
dei suoli aumentando il rischio di ondate di piena per i quartieri a
Nord di Milano;
b.)nelle sue acque, dove si
riversano centinaia di scarichi abusivi, sono tra le più inquinate
d’Europa;
c.)molte
comunità sono contrarie alle vasche di laminazione, proposte per
risolvere i problemi legati alle esondazioni, a causa del loro impatto
sul territorio.
Il Comitato Torrente
Seveso nasce
dalla consapevolezza che i tre problemi elencati sopra hanno la stessa
importanza e non possono essere affrontati come problematiche contrapposte.
Il Comitato Torrente
Seveso sostiene
che i problemi del Seveso debbano essere affrontati da tutte le comunità che
sorgono vicino al suo corso e dalla volontà di ristabilire la legalità nella gestione
del fiume.
I
ritardi nella politica di risanamento della qualità delle acque e quindi del
rispetto della legislazione anche regionale pongono il nostro Paese sotto procedimento di infrazione con una
sanzione pari a circa 74.000.000 di euro per anno.
Riteniamo
indispensabile che, da subito, Regione Lombardia e gli altri Enti preposti si
attivino per il rispetto della legislazione vigente anche per salvaguardia
della salute dei cittadini
per
cui:
- si attui un piano di
disinquinamento del Seveso;
- si mettano sotto controllo
gli oltre 1400 scarichi abusivi individuati;
- sia finalmente varato un Piano per l’invarianza idraulica che
preveda di drenare e raccogliere le
acque piovane prima che finiscano nelle fogne limitando così i rischi di
allagamento con acque fognarie, come previsto dalla Direttiva Europea recepita dalla legge italiana e dalla legge regionale n.4 del 2016
L'acqua del Seveso, quando ci sono i grandi eventi
meteorici, è strabordante e occorre fare lo sforzo di trattenerla a monte,
prima che l'acqua piovana vada a mischiarsi con i reflui fognari e prima che le
acque di fogna finiscano nel letto del fiume, evitando così la formazione
stessa delle onde di piena. Le vasche di laminazione, poste a valle del fiume,
sarebbero inevitabilmente piene di acqua sporca e contaminata.
Chiaramente nessuno sottovaluta il problema delle
esondazioni ma, a fronte di una risposta da parte delle Istituzioni (Stato, Regione, Area
metropolitana e Comune di Milano) limitata alla redazione del solo "Piano contro il dissesto idrogeologico" che prevede semplicemente
la realizzazione di 5 vasche di stoccaggio per contenere le ondate di piena con
un costo preventivato di oltre 140 milioni di euro, noi pensiamo che questa
risposta sia inadeguata.
Inadeguata
perché non è stata definita, programmata o finanziata nessuna azione di risanamento delle acque del
Seveso né una seria politica di tutela del territorio. In pratica nessuna
azione che riporti il Seveso in uno stato di legalità.
Il Comitato Seveso chiede che si applichi da subito la legge
regionale n. 4 del 2016 la quale prevede l'applicazione della invarianza
idraulica valutandone il potenziale impatto sulla gestione delle acque del
Torrente e si destinino parte dei fondi del “Piano contro il dissesto idrogeologico” alla creazione di un urgente piano pubblico
per l’invarianza.
Nel 2014 la Procura di Milano , sulla base di una
indagine fatta dalla Polizia provinciale , ha aperto una
inchiesta da cui si evidenzia che nel torrente Seveso si riversano 1500 scarichi di cui 1420 sono
indicati come abusivi.
L'apporto di questi scarichi, secondo sempre la
Procura, equivale al 20 per cento delle acque complessive.
Il Comitato Torrente
Seveso chiede che ci si attivi per bonificare o per impedire
che si continui ad inquinare il Seveso con gli scarichi abusivi. L’opera di
bonifica delle acque potrà consentire di canalizzare tutte le acque raccolte
dal canale scolmatore verso il Ticino.
Chiediamo a tutti i residenti, alle associazioni,
alle rappresentanze istituzionali presenti lungo il corso del Torrente Seveso
di aderire a questa nostra iniziativa perchè solo un’ampia rappresentanza può
dare cittadinanza a una apparentemente semplice scelta di legalizzazione delle
acque del Torrente Seveso.