DORMIRÒ SVEGLIO DENTRO I TUOI
MAI
Se
a cercarmi ormai più non mi trovo, e a chiamarmi non più
mi
rispondo,
sarà perch’io vidi persino
bambini
salir sulla punta dei
piedi, a spiar se in ciel c’era Dio.
Sarà perché tu la ragazza
già sei,
con la bocca mai in testa
e i capelli nel sole,
che a prendermi io so che
verrà.
I miei passi son passi già
dati,
per sempre e sol dentro le
scarpe:
non oltre il mio “piede”,
non oltre i tuoi “tacchi”.
La vita è sol sempre un
pensare
a passar dai miei
“fuori”ai tuoi “dentro”
(senza traccia lasciar mai
del “come”
“percome” e “pur sempre”).
Ma la vita
faretra è puranche di
lampi e di tuoni,
che saranno tempesta al
mio sole,
ma calma di venti al tuo
cielo:
che furtivo discende di
notte nei pozzi
a sciacquarsi le stelle
per darle ai tuoi occhi.
Ho sfondato io porte
che non avevan né stanze
né tetto:
è ormai il tuo passato la
stanza in cui aspetto,
e son solo i tuoi “no” le
porte a cui busso.
E, se a risponder saranno
i tuoi “dopo”,
io giunto sarò già da
tempo
ai miei “ovunque” e
“quantunque” per sempre.
Dormirò sveglio dentro i
tuoi “mai”.
E aspetterò
che tutti i tuoi “no”,
siano nido ai miei “dove” e ai miei “quando”.
[Nicolino Longo]