di Giorgio Colombo
Venezia. Non è frequente incontrare i lavori di un
giovane pittore russo, Zorikto Dorzhiev, nato nella Russia orientale nel 1976,
ora in esposizione a Venezia con il titolo “New Stepp”, dove il figurativo,
molto curato, si mescola con forme astratte, il passato con il presente, in una
eleganza di forme e colori che richiamano l’oriente russo-cinese. Aggiungerei
che il nostro occhio si è abituato agli incontri più vari, alle sorprese più
inaspettate: in questo caso il gruppo dei cavalieri nomadi con la madre e il
bambino dormienti, oppure il ragazzino con le mani giunte, porta-frecce sulla
schiena e, in scala ridotta, il tirafrecce, con arco e freccia innestata,
pronto al tiro. L’immagine è sovente tagliata su un fondo neutro chiaro.
Zorikto non è
una scoperta recente: dal 2005 è rappresentato da una galleria di Mosca, e ha
esposto, oltre che in Russia, in Europa, in Giappone, a Taiwan e in USA… Ora
aggiungeremo anche l’Italia.
Le figure, i
gruppi si ritagliano su fondi neutri, spesso punteggiati o mossi da colori
colanti, sottolineando il senso irrealistico del ricordo o del sogno. Una
mescolanza che non intacca la riconoscibilità dei soggetti, volutamente
allontanati da qualsiasi pesante realismo.