Non è
colpa tua, indubbiamente,
se sei nato
tra il catrame e il cemento.
Convinto
di vivere eternamente,
ora rinneghi
le carezze del vento.
All’ombra
del guardrail, tenere arbusto,
t’ho
visto silenzioso e asfissiato.
Volevi
capire, mio caro fusto,
quanto dall’esistenza
eri abbandonato.
Non sei
capitato, pioppo, lì per gioco,
alle
tenere radici la terra manca.
Starai
imprigionato ancora per poco.
Il tuo destino
a resistere ti sfianca.
Vorresti
tornare all’ombroso bosco
per riscattare
la mortale sconfitta.
Ma la tua
sofferta fine già conosco,
da altri
senza scrupoli prescritta.
Nella
speranza di vincere la battaglia,
ho dato
voce al tuo e al mio canto.
Oramai
questo mondo è una tenaglia
e ci
resta, pioppo ribelle, solo il pianto.
[Giuseppe
Puma]